Aoun e il premier uscente libanese Najib Miqati avevano nei giorni scorsi duramente condannato l'avvio delle attività preparatorie per l'esplorazione, da parte di Israele, del sito di gas naturale nei pressi delle acque contese tra i due paesi.
Hochstein dovrà incontrare oggi a Beirut anche il presidente del Parlamento Nabih Berri, anch'egli alleato di Hezbollah e che per circa dieci anni, dal 2010 al 2020, ha seguito le trattative indirette con Israele, tramite gli Stati Uniti, per la spartizione delle risorse energetiche in mare. Oggi Hochstein ha modo di ascoltare la posizione libanese rispetto alla controversia marittima con Israele: Aoun e Berri sono allineati nel rivendicare la sovranità nazionale su un tratto di mare assai più ampio rispetto ai termini depositati dallo stesso Libano presso l'Onu. In questo modo, sia Aoun che Berri offrono al Partito di Dio e ai suoi sponsor regionali la possibilità di alzare la retorica contro Israele, accusato di aver compiuto un'"aggressione". Nei giorni scorsi, Hezbollah non ha escluso la possibilità di far scoppiare una nuova guerra con Israele che, dal canto suo, ha minacciato il movimento armato sciita libanese di esser capace di condurre un conflitto armato distruttivo sul suolo libanese.(ANSAmed).