Condotto negli ultimi due anni dal Daniel Statsky, lo studio analizza per ogni Paese otto fattori fra cui la lotta all'antisemitismo, la sicurezza della comunità ebraica locale, la libertà di culto, lo sviluppo della cultura ebraica, il ricordo della Shoah e l'adozione della definizione di antisemitismo dell'Ihra (l'Alleanza internazionale sul ricordo dell'Olocausto), nonchè l'impostazione del voto di ciascun Paese nelle mozioni Onu su Israele. Nell'esame comparato dei vari Paesi, l'Italia è risultata al primo posto come qualità di vita, seguita da Ungheria e Danimarca.
"Lo scopo di questo studio - ha spiegato il rabbino Menachem Margolin, presidente della Eja - non è di scontrarsi con questo o quel governo, bensì di aiutare i leader ad elaborare passi concreti che ci aiutino a superare assieme le sfide". (ANSAmed).