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Migranti: Sarost 5, Tunisia contatterà Paesi per rimpatrio

I contatti verranno fissati attraverso le rispettive ambasciate

03 agosto, 11:56

TUNISI - Il ministro degli Esteri tunisino, Khemaies Jhinaoui, ha annunciato che la Tunisia contatterà i Paesi di origine dei migranti irregolari sbarcati per motivi umanitari a Zarzis dalla nave commerciale Sarost 5, per il loro rimpatrio. Il contatto sarà stabilito attraverso le rispettive ambasciate.
Parlando ai giornalisti a margine di un incontro con il segretario generale dell'Unione per il Mediterraneo, Nasser Kamel, Jhinaoui ha sottolineato che la Tunisia ha appena accolto quaranta migranti irregolari dopo il rifiuto di alcuni Paesi europei di lasciarli entrare. "La situazione umanitaria dei migranti era difficile e la decisione di aiutarli è stata motivata da ragioni umanitarie", ha affermato il ministro degli Esteri tunisino. La nave Sarost 5, con a bordo 40 migranti, ha attraccato il primo agosto scorso nel porto di Zarzis, dopo oltre due settimane di attesa al largo delle coste tunisine e l'annuncio sabato scorso in Parlamento del premier Youssef Chahed, dell'autorizzazione all'attracco per motivi umanitari.
L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha definito la decisione della Tunisia di accogliere i migranti come una lodevole "iniziativa umanitaria" così come l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) si è detta lieta che "la Tunisia, come di consueto, abbia risposto favorevolmente a questo imperativo umanitario". I migranti, partiti dalla Libia, naufragati e soccorsi in acque SAR maltesi, sbarcati infine dalla Sarost 5, originari di Egitto, Bangladesh, Camerun, Senegal, Guinea, Costa d'Avorio e Sierra Leone, si trovano attualmente presso il Foyer di accoglienza gestito dalla Mezzaluna Rossa tunisina a Medenine nel sud del Paese, e potranno decidere tra il rimpatrio volontario, la richiesta di asilo e la possibilità di restare in Tunisia per lavorare. Possibilità tuttavia teoriche poiché la Tunisia, Paese firmatario della Convenzione di Ginevra che riconosce lo status di rifugiato, non ha ancora adottato una legge nazionale sull'asilo, pur avendo introdotto alcune tutele al riguardo nella nuova Costituzione. In assenza di una normativa esaustiva sul sistema di asilo, nel Paese nordafricano, è l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Unhcr, ad occuparsi dell'RSD (Refugee Status Determination) e dell'integrazione, in costante collaborazione con la Croce Rossa Internazionale e la Mezza Luna Rossa tunisina.
Oltre all'Oim operano poi in Tunisia una serie di Ong che offrono assistenza (legale e medica) gratuita a rifugiati e migranti irregolari.

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