"Abbiamo svolto il nostro lavoro in sicurezza", ha dichiarato Gemma Vecchio, presidente di Casa Africa. "Abbiamo indossato guanti e mascherine per consegnare i pasti e le spese rispettando il distanziamento, lavorando sodo per disinfettare le buste e i container. Per la pasta e il riso abbiamo utilizzato la kloralina; l'amuchina per le verdure. Laddove é stato necessario e grazie all'aiuto dei carabinieri, abbiamo devoluto guanti e mascherine anche ai senza tetto. Tutto cio' è stato possibile solo grazie a piccole donazioni e sporadiche raccolte fondi. Queste persone dovevano in qualche modo essere aiutate e protette".
Quella di Casa Africa è una realtà che ha coinvolto negli anni anche diverse celebrità del mondo dello spettacolo. Tra queste, lo stilista e chef Guglielmo Mariotto, che ha offerto il suo contributo per sostenere l'onlus cucinando 150 pasti alla settimana per i senza tetto, al tempo del coronavirus, e persino una "Mamma" della Tv italiana che preferisce l'anonimato.
"Ci impegniamo molto, ma quello che ci viene restituito è molto di più: un sorriso di un bambino, un 'grazzie' scritto con due zeta da un giovane analfabeta; una famiglia che prepara la cena con una delle nostre spese. Anche se i tempi sono difficili, speriamo di continuare a portare speranza", ha concluso Vecchio.(ANSAmed). (ANSA).