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'La casa dei rifugiati', una guida al diritto all'alloggio

Realizzata da Unhcr, Asgi e Sunia per trovare un tetto in Italia

09 aprile, 14:48

(ANSAmed) - ROMA, 09 APR - Le difficoltà di accesso all'alloggio rappresentano per i rifugiati uno degli ostacoli principali all'autonomia, all'inclusione e all'accesso ad altri diritti collegati alla residenza. La discriminazione e la mancanza di informazioni sono la realtà per molti titolari di protezione internazionale che cercano casa in Italia. Per aiutare i rifugiati ad orientarsi fra affitti, contratti, diritti e doveri, l'agenzia Onu Unhcr, l'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione (Asgi) e il Sindacato unitario nazionale inquilini ed assegnatari (Sunia) hanno pubblicato oggi "La casa dei rifugiati. Guida all'autonomia abitativa dei titolari di protezione internazionale".

Disponibile in italiano e in inglese sui siti delle organizzazioni, la guida si rivolge alle persone rifugiate e a tutte le realtà che si occupano di sostegno all'inserimento abitativo, con informazioni sull'accesso alle case popolari e sull'affitto, riferimenti alle diverse forme contrattuali e ai diritti e doveri di proprietari e inquilini. Altre sezioni sono dedicate a specifici strumenti di tutela contro le discriminazioni e ad approfondimenti su iscrizione anagrafica e residenza.

"Moltissimi rifugiati vivono forti difficoltà nella ricerca di una casa e sostenerli deve essere una priorità, anche per evitare che possano trovarsi in situazioni di precarietà che potrebbero sfociare in condizioni di fragilità estreme", ha spiegato all'ANSA Chiara Cardoletti, Rappresentante dell'agenzia Onu per i rifugiati Unhcr per l'Italia, la Santa Sede e San Marino. "Informazioni dettagliate, strumenti di tutela e i giusti riferimenti in caso di discriminazione sono indispensabili a raggiungere un obiettivo così rilevante per la loro vita in Italia. Per questa ragione l'Unhcr, assieme ad Asgi e Sunia, ha deciso di realizzare questa guida che speriamo possa aiutare i rifugiati nella ricerca di una soluzione abitativa adeguata".

Dopo aver concluso il suo percorso in una struttura di accoglienza, è molto difficile per un rifugiato accedere agli alloggi, privati o pubblici. "Nella contrattazione privata c'è di fatto un razzismo sistemico", ha riferito all'ANSA Paola Fierro, coordinatrice del Servizio anti discriminazione di Asgi.

"Se hai la pelle di un colore diverso, è molto difficile riuscire a farsi affittare un immobile, c'è il pregiudizio", ha spiegato. Per quanto riguarda l'accesso all'edilizia pubblica, "è gestita quasi interamente dalle regioni che adottano leggi con criteri che spesso sono direttamente o indirettamente discriminatori per gli stranieri". Sotto questo aspetto, la guida cita importanti sentenze della Corte costituzionale che hanno bocciato norme regionali perché discriminatorie, per fornire ai rifugiati strumenti giuridici per difendere i loro diritti sull'accesso alle case popolari.

L'alloggio per un rifugiato significa inoltre accedere al diritto alla residenza. "I rifugiati hanno diritto di iscriversi alle liste anagrafiche al pari dei cittadini italiani, ma senza alloggio non sempre si riesce a ottenere una residenza oppure la si può perdere, un problema ai fini della cittadinanza", ha riferito Fierro. "Non si tratta solo di integrazione, ma di diritti fondamentali sanciti dalla stessa Convenzione di Ginevra".

Questa guida "è uno strumento fondamentale di difesa dei diritti e di azione contro le discriminazioni", ha spiegato all'ANSA Stefano Chiappelli, segretario generale di Sunia. In Italia, "oggi il diritto alla casa è un diritto non rispettato.

La pandemia l'ha dimostrato, manca sicuramente una politica abitativa per tutti, e ci sono categorie più fragili come i rifugiati che vivono pesantemente questa mancanza", ha aggiunto.

"Il nostro Paese ha bisogno di una risposta pubblica per chi ha bisogno di un alloggio a canone sostenibile e di una casa popolare. C'è la necessità di rimettere al centro l'affitto, e ridisegnare le città per poter dare una risposta a tutti, soprattutto a quelle fasce più deboli come i rifugiati", ha sottolineato Chiappelli. (ANSAmed).

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