Ex militante dei PAC (Proletari Armati per il Comunismo), Bergamin deve scontare una pena di 16 anni e 11 mesi di reclusione come ideatore dell'omicidio del maresciallo Antonio Santoro, capo degli agenti di polizia penitenziaria ucciso a Udine il 6 giugno 1978 da Cesare Battisti. L'8 aprile per Bergamin sarebbe scattata la prescrizione, ma i termini sono stati interrotti dal magistrato di sorveglianza milanese Gloria Gambitta su richiesta del pm Adriana Blasco, che ha dichiarato Bergamin "delinquente abituale".
La vicenda giudiziaria di Bergamin e degli altri italiani è stata seguita direttamente in Francia dalla magistrata di collegamento italiana a Parigi, Roberta Collidà, in stretta cooperazione con i colleghi francesi. Oggi la Collidà si trova a Roma per una riunione al ministero di Giustizia, destinata a fare il punto sull'operazione 'Ombre Rosse' e i suoi sviluppi nei prossimi giorni.
"E' una buona notizia, si è costituito, vuol dire che ha capito, è un'ammissione. Adesso potrà scontare le proprie colpe". E' il commento di Adriano Sabbadin, il figlio del macellaio Lino Sabbadin, ucciso nel 1979 dai Pac, nell'apprendere che Bergamin si è costituito.
Fra oggi e domani, a palazzo di Giustizia di Parigi, la procuratrice Clarisse Taron presenterà al giudice le sue richieste sulla prosecuzione o meno dello stato di fermo per i 7 ex terroristi italiani per i quali è scattata la procedura di richiesta di estradizione. Secondo quanto si apprende da fonti dell'inchiesta, almeno per alcuni di loro si propende per provvedimenti alternativi alla detenzione o di libertà vigilata. (ANSAmed).