L'opera si ispira alla storia di Mabrouk, nato pochi minuti prima che affondasse il barcone e morto poco dopo. In scena mimi e cantanti impersonano i migranti, ricordano i trattati che regolano il diritto internazionale in materia, rievocano la cronaca del naufragio, pregano in lingue diverse. L'opera è stata allestita con il patrocinio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e del Comune di Milano. Il coro in scena sarà costituito da studenti del Liceo Statale Tenca di Milano, scuola Ambasciatrice del Parlamento europeo, e i costumi di scena saranno confezionati dai detenuti del carcere di Bollate.
"Ho scritto e pensato questa musica - spiega Cognolato - per raccontare il presente, per strappare la vicenda di Mabrouk dal mondo virtuale - dalle notizie che restano, in un certo senso, al di là dello schermo - e riportarla a un contesto di realtà.
Non è molto, in confronto alla sofferenza e alla ingiustizia subite dalle vittime e dai loro famigliari, ma è - almeno nelle mie intenzioni - un inizio. Mabrouk è figlio di tutti noi".(ANSAmed).