(ANSAmed) - ROMA, 13 GEN - Al via il test sul prototipo
messo a punto da Enea e PoliTo (Politecnico di Torino) per
produrre elettricità dalle onde del mare, un sistema che si
candida a fornire energia alle tante piccole isole italiane non
autosufficienti. Lo rende noto l'ente pubblico di ricerca
italiano (controllato dal Ministero della Transizione ecologica)
che opera nei settori dell'energia, dell'ambiente e delle nuove
tecnologie sul periodico on line Eneainform@ precisando che è
stata messa a punto la versione 2.0 del Pewec1, il convertitore
di onde marine in energia elettrica per il Mediterraneo, dove le
onde sono di piccola altezza e alta frequenza.
Si tratta di un sistema low-cost di produzione di energia dal mare adatto alle piccole isole italiane, dove la fornitura di elettricità è garantita "da costose e inquinanti centrali a gasolio", osserva Enea. Il nuovo sistema galleggiante, simile a uno scafo di forma semicircolare da posizionare in mare aperto, è in grado di produrre energia elettrica sfruttando l'oscillazione del dispositivo per effetto delle onde. "Un prototipo in scala 1:25 è stato testato presso la Vasca Navale dell'Università Federico II di Napoli per studiare la risposta dello scafo e degli ormeggi a onde estreme", spiega Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio Enea di Modellistica Climatica e Impatti, mentre ora Enea e Politecnico di Torino stanno lavorando alla realizzazione del progetto preliminare in scala 1:1 da installare lungo le coste "più energetiche" del Mediterraneo, come ad esempio la costa occidentale della Sardegna e il Canale di Sicilia. Queste tecnologie sono implementabili anche per usi industriali (ad esempio nell'acquacoltura) che permette la produzione eco-compatibile di energia in loco in un'ottica di green fish farming.(ANSAmed).
Si tratta di un sistema low-cost di produzione di energia dal mare adatto alle piccole isole italiane, dove la fornitura di elettricità è garantita "da costose e inquinanti centrali a gasolio", osserva Enea. Il nuovo sistema galleggiante, simile a uno scafo di forma semicircolare da posizionare in mare aperto, è in grado di produrre energia elettrica sfruttando l'oscillazione del dispositivo per effetto delle onde. "Un prototipo in scala 1:25 è stato testato presso la Vasca Navale dell'Università Federico II di Napoli per studiare la risposta dello scafo e degli ormeggi a onde estreme", spiega Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio Enea di Modellistica Climatica e Impatti, mentre ora Enea e Politecnico di Torino stanno lavorando alla realizzazione del progetto preliminare in scala 1:1 da installare lungo le coste "più energetiche" del Mediterraneo, come ad esempio la costa occidentale della Sardegna e il Canale di Sicilia. Queste tecnologie sono implementabili anche per usi industriali (ad esempio nell'acquacoltura) che permette la produzione eco-compatibile di energia in loco in un'ottica di green fish farming.(ANSAmed).