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A Napoli Shipping Week da unione città-porti a blue economy

Masucci, 40 eventi su mare e porto guardando storia ed economia

27 settembre, 13:49

(ANSAmed) - NAPOLI, 27 SET - Lo sviluppo sostenibile delle aree urbane costiere attraverso la valorizzazione della cultura marittima della città è stato il focus del convegno internazionale "Il mare e la città 5.0. Verso una progettazione condivisa del sistema porto-città-costa-mare" che ha avviato ieri la V edizione della Naples Shipping Week.

"Questa edizione - ha dichiarato Umberto Masucci, presidente del Propeller Club Port of Naples - è frutto della grande passione che anima tutta la squadra pubblica e privata che da un anno lavora per la preparazione di questa settimana. Avremo 40 eventi che declinano il mare e il porto dal punto di vista della storia, della cultura e dell'economia e che testimoniano l'importanza del cluster marittimo napoletano da anni impegnato a rinsaldare il rapporto fra il porto e la città e restituire slancio al nostro scalo".

La settimana è partita con il contributo del CNR IRISS, con la presenza del Segretario generale dell'International Maritime Organization, del Presidente dell'International Chamber of Shipping, dei Sindaci di importanti città-porto del Mediterraneo, di studiosi di chiara fama. "Abbiamo favorito - sottolinea Massimo Clemente, direttore del CNR IRISS e co-organizzatore del convegno - l'interazione tra il cluster marittimo e la comunità scientifica, con particolare attenzione al tema della rigenerazione urbana nelle aree d'interazione porto-città. A Napoli, dopo l'esito positivo del processo ormai ben avviato per la valorizzazione del Molo San Vincenzo, dobbiamo ampliare la visione e l'azione all'intera area del porto storico affinché, pur rispettandone la funzionalità marittima, diventi un polo di sviluppo culturale e creativo".

In primo piano anche la blue economy che - afferma Arturo Capasso, presidente della Commissione Economia del Mare dell'ODCEC Napoli -, "comprende dai servizi di trasporto alle attività estrattive, dalla pesca al turismo nautico e balneare, fino alla cantieristica. Secondo i rilievi statistici della Commissione Europea e di Unioncamere rappresenta circa l'1,5% del Pil europeo e oltre il 3% del Pil italiano. Un aspetto di grande rilevanza è come tutte le attività che interagiscono con il mare siano condizionate da un equilibrio fondamentale fra benefici economici in senso lato, sostenibilità ambientale e impatto sociale".

(ANSAmed). (ANSA).

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