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"Le attività di ricerca e salvataggio sono un elemento chiave della gestione integrata delle frontiere europee e hanno un impatto significativo sulle politiche di migrazione e asilo dell'Ue. Il nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo includeva una proposta per un approccio più coordinato alle questioni di ricerca e salvataggio. Attraverso una raccomandazione specifica (indirizzata agli Stati membri), la Commissione ha istituito un Gruppo di contatto per la ricerca e il salvataggio nel 2021, con l'obiettivo di evitare incidenti in mare, mantenere la sicurezza della navigazione e garantire una gestione efficace della migrazione, nel pieno rispetto del diritto internazionale e dell'Ue", spiega ancora la portavoce.
"L'obiettivo del Gruppo di contatto per la ricerca e il salvataggio è rafforzare il coordinamento e la cooperazione tra gli Stati membri, gli attori privati e le altre parti interessate nel campo della ricerca e del salvataggio, con particolare attenzione alle operazioni effettuate da imbarcazioni private", aggiunge Hipper osservando: "La realtà odierna è che le navi private sono impegnate in complesse operazioni di salvataggio, che riguardano un gran numero di persone, anche senza un quadro coordinato né a livello nazionale né a livello europeo".
L'Ue, rimarca la Commissione, "fornisce un sostegno concreto lungo l'intera catena di gestione della migrazione: a livello politico, operativo e finanziario. La Dichiarazione di solidarietà rappresenta un importante passo avanti per l'Italia.
Gli Stati membri si sono impegnati ad attuare un meccanismo di solidarietà volontario, semplice e prevedibile. Il meccanismo è concepito per sostenere gli Stati più colpiti dalle sfide migratorie nel Mediterraneo e sulla rotta atlantica occidentale, con un'assistenza basata sulle necessità da parte di altri Paesi membri, complementare al sostegno europeo, offrendo ricollocazioni (il metodo di solidarietà preferito) e contributi finanziari. L'Italia, attualmente sottoposta a una forte pressione migratoria, è stato il primo Paese a veder ripartire le ricollocazioni volontarie. Le prime ricollocazioni hanno avuto luogo dall'Italia, nei mesi di agosto e ottobre di quest'anno: 38 candidati alla ricollocazione si sono recati in Francia e 74 in Germania". (ANSAmed).