Nel corso della loro missione a Pristina, prevista fino al 2 febbraio e che proseguirà successivamente a Belgrado, i due diplomatici hanno in agenda incontri con la presidente del Kosovo Vjosa Osmani, il premier Albin Kurti e il vicepremier Besnik Besljimi, che guida la delegazione kosovara al tavolo negoziale con la parte serba. In programma anche contatti con i leader delle varie forze politiche e con i rappresentanti delle organizzazioni internazionali presenti in Kosovo. Tra i messaggi che i due inviati portano nella loro missione vi è la necessità di rispettare gli accordi già raggiunti dalle parti nell'ambito del negoziato che va avanti dal 2011 con la mediazione della Ue, e il sostegno da parte degli Usa.
E in questa chiave il nodo principale e pomo della discordia è la Comunità delle municipalità serbe in Kosovo, un organismo previsto da un importante accordo raggiunto a Bruxelles nell'aprile 2013, fortemente voluto da Belgrado, ma che Pristina si rifiuta di attuare ritenendo tale organismo contrario alla costituzione del Kosovo che vieta la formazione di entità monoetniche. Il timore di Pristina è che in Kosovo si riproponga un qualcosa di simile alla Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina. (ANSAmed).