Nel nord del Kosovo permane alta la tensione interetnica, con i serbi che proseguono coi blocchi stradali e le barricate per protesta contro l'arresto di un ex agente serbo della polizia kosovara, e in generale contro la politica di Pristina, ritenuta ostile alla popolazione serba locale.
"Siamo assolutamente pronti a inviare le nostre forze. La Serbia, a causa della situazione sul terreno, chiede che venga attivata la clausola della risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, al fine di garantire la sicurezza dei serbi e delle loro proprietà, come pure delle chiese e dei monasteri ortodossi", ha detto il ministro della Difesa all'emittente televisiva privata Pink.
Secondo i media a Belgrado, entro la settimana la dirigenza serba invierà alla Forza Nato (Kfor) la richiesta di invio di un proprio contingente di forze di sicurezza in Kosovo. Contro tale invio, definito 'inaccettabile', si è espressa ieri la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock, alla quale ha poi replicato duramente la premier serba Ana Brnabic, denunciano doppi standard della comunità internazionale nell'applicazione delle risoluzioni dell'Onu.(ANSAmed).