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Covid: Libano, per media migranti esclusi da vaccinazione

Malgrado impegno governo su 1 mln rifugiati e 250 lavoratori

12 febbraio, 14:37

(ANSAmed) - BEIRUT, 12 FEB - A due giorni dall'inizio ufficiale della campagna di vaccinazione anti-Covid in Libano, il ministero del lavoro libanese e gli uffici dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sono al lavoro per includere nel piano di vaccinazione anche i circa 250mila lavoratori immigrati presenti nel Paese inizialmente non considerati dalle autorità di Beirut. Lo riferiscono media di Beirut, citando lo stesso ministero del lavoro.

La prima fase dovrebbe cominciare dopodomani 14 febbraio con le primissime vaccinazioni al personale medico e paramedico, degli over 75 e i malati affetti da malattie croniche.

A metà gennaio il ministro della sanità, Hamad Hassan, aveva invece assicurato che i vaccini sarebbero stati somministrati a tutti i residenti in Libano, stranieri inclusi. Hassan aveva detto che l'obiettivo della campagna è di vaccinare l'80% dei circa sei milioni di persone che si trovano oggi sul territorio libanese: libanesi e stranieri, tra cui si contano più di un milione di profughi siriani fuggiti dalla guerra, e almeno 250 mila lavoratori immigrati, provenienti in larga parte da paesi del Corno d'Africa, dell'Africa sub-sahariana e dell'Asia sud-orientale.

Ma organizzazioni umanitarie locali e internazionali, come Amnesty International, hanno messo in dubbio la capacità delle istituzioni libanesi di rendere realmente inclusiva la campagna di vaccinazione.

Le prime dosi del vaccino Pfizer-BioNTech sono attese nei prossimi giorni. In tutto, dal consorzio statunitense-tedesco il Libano si attende l'invio di due milioni e mezzo di dosi. Altri due milioni e 700mila dosi dovrebbero arrivare tramite la piattaforma Covax, creata per garantire i vaccini ai paesi più poveri.

Il ministro Hassan aveva inoltre detto che erano in corso negoziati con l'azienda britannica AstraZeneca per almeno un milione e mezzo di altre dosi. (ANSAmed).

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