La prima fase dovrebbe cominciare dopodomani 14 febbraio con le primissime vaccinazioni al personale medico e paramedico, degli over 75 e i malati affetti da malattie croniche.
A metà gennaio il ministro della sanità, Hamad Hassan, aveva invece assicurato che i vaccini sarebbero stati somministrati a tutti i residenti in Libano, stranieri inclusi. Hassan aveva detto che l'obiettivo della campagna è di vaccinare l'80% dei circa sei milioni di persone che si trovano oggi sul territorio libanese: libanesi e stranieri, tra cui si contano più di un milione di profughi siriani fuggiti dalla guerra, e almeno 250 mila lavoratori immigrati, provenienti in larga parte da paesi del Corno d'Africa, dell'Africa sub-sahariana e dell'Asia sud-orientale.
Ma organizzazioni umanitarie locali e internazionali, come Amnesty International, hanno messo in dubbio la capacità delle istituzioni libanesi di rendere realmente inclusiva la campagna di vaccinazione.
Le prime dosi del vaccino Pfizer-BioNTech sono attese nei prossimi giorni. In tutto, dal consorzio statunitense-tedesco il Libano si attende l'invio di due milioni e mezzo di dosi. Altri due milioni e 700mila dosi dovrebbero arrivare tramite la piattaforma Covax, creata per garantire i vaccini ai paesi più poveri.
Il ministro Hassan aveva inoltre detto che erano in corso negoziati con l'azienda britannica AstraZeneca per almeno un milione e mezzo di altre dosi. (ANSAmed).