BEIRUT - Torna la tensione sociale a Tripoli, porto nel nord del Libano e nel Mediterraneo orientale, dove stamani manifestanti anti-governativi hanno bloccato alcune strade d'accesso alla città, dando fuoco a copertoni di auto e rovesciando cassonetti delle immondizie per protestare contro il rapido degrado della situazione economica nel Libano, paese formalmente in default finanziario da un anno.
Da giorni il Paese soffre, tra le altre cose, di una crescente penuria di elettricità per usi domestici e industriali. In Libano da decenni la corrente elettrica è razionata, ma nei giorni scorsi le interruzioni di elettricità sono aumentate e sono più lunghe nel corso della giornata in tutte le zone del Paese. In questo conteso si inseriscono le proteste di Tripoli, da più di un anno la città dove le proteste anti-governative sono più virulente. Tripoli è da decenni ai margini dello sviluppo sociale ed economico, e soffre di una povertà endemica e crescente nel contesto del collasso economico del Paese.
Intanto, la compagnia nazionale elettrica (Edl) ha affermato nelle ultime ore che il maltempo e i ritardi nei pagamenti hanno ostacolato il ripristino dell'alimentazione elettrica in tutto il Paese. Le centrali elettriche libanesi sono alimentate a carburante, che ora scarseggia per mancanza di fondi governativi.
Secondo Edl, due petroliere cariche di carburante non sono state in grado di scaricare il loro carico a causa del tempo.
Una terza nave cisterna che trasporta combustibile da utilizzare nelle due chiatte elettriche turche, da anni ancorate a largo della costa libanese, è in attesa di una lettera di credito del governo di Beirut per pagare il carburante.