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Libano: nuovo scontro armato a Beirut, pesa crisi sociale

Inflazione al 145%, aumentano i prezzi di pane e carburanti

24 marzo, 13:42

(ANSAmed) - BEIRUT, 24 MAR - Una sparatoria tra famiglie rivali si è verificata nella notte in un quartiere popolare a due passi dal centro di Beirut sullo sfondo di una crescente tensione sociale esacerbata dalla prolungata crisi economica e politica, definita la peggiore del Libano negli ultimi 30 anni.

Come riferiscono i media di Beirut, lo scontro armato si è verificato nel quartiere di Khandaq al Ghamiq, vicino al palazzo del governo e considerato un feudo del movimento sciita Amal, capeggiato dall'inamovibile presidente del parlamento ed ex signore della guerra Nabih Berri. Già nei giorni scorsi si erano verificati scontri armati analoghi, descritti come "sporadici" e "individuali" tra un esponente del partito di Berri e manifestanti anti-governativi. Il leader degli Hezbollah, Hasan Nasrallah, aveva pubblicamente minacciato nei giorni scorsi i manifestanti anti-governativi dal proseguire nelle interruzioni stradali accusandoli di essere parte del "complotto" ordito dalle "ambasciate" occidentali.

Nelle ultime ore le autorità hanno ridotto ulteriormente le sovvenzioni alla farina e ai carburanti, causando un nuovo rialzo dei prezzi del pane, della benzina, del combustibile per generatori elettrici, delle bombole del gas. Si tratta di beni e servizi che da decenni fanno parte della vita quotidiana di ogni libanese: il combustibile per generatori serve per fornire corrente elettrica per uso civile, visto il razionamento giornaliero dell'elettricità in vigore da quasi mezzo secolo (in alcune aree la corrente statale manca anche per 12 ore al giorno); le bombole del gas servono per cucinare e per alimentare le panetterie, vista l'assenza di una rete nazionale del gas. Mentre la lira locale ha perso circa il 90% del suo valore negli ultimi 18 mesi, il governo dimissionario ha già annunciato di non essere in grado di mantenere le sovvenzioni statali sui beni e servizi essenziali. Nei giorni scorsi si sono registrati incidenti e tensioni nei negozi di alimentari e supermercati a causa della ressa di clienti per accaparrarsi prodotti sovvenzionati e altri beni considerati necessari come l'olio di semi (quello di oliva è troppo caro) e il latte in polvere (quello fresco è considerato un lusso).

Secondo le statistiche ufficiali libanesi, l'inflazione alla fine del 2020 è salita al 145,8% e la Banca mondiale afferma che in un anno il prezzo della carne è aumentato del 110%, con un rialzo sensibile (+65%) anche del prezzo del pollame, tradizionalmente considerata la carne più economica nella regione. Il prezzo del pane è raddoppiato dal maggio 2020 a oggi. E la benzina la settimana scorsa era passata da 4mila lire locali a 20mila lire locali al litro.(ANSAmed).

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