Il Paese è attraversato da una crisi economica senza precedenti negli ultimi 30 anni. A fare da tramite in questa transazione a scopo di lucro tra Mosca e Beirut è la società farmaceutica libanese Pharmaline, guidata dalla famiglia Sarraf.
Jacques Sarraf è console onorario russo in Libano e presidente del Consiglio imprenditoriale libano-russo.
Il Libano ha cominciato la campagna vaccinale a metà febbraio dopo aver concluso un accordo, finanziato dalla Banca Mondiale. con Pfizer per l'ottenimento di due milioni di dosi.
Il Paese conta una popolazione totale residente di circa sei milioni di persone, tra cui un milione di profughi siriani.
Finora, secondo i dati del ministero della sanità, il Libano ha ricevuto 225mila dosi di Pfizer-BioNTech e ne ha somministrate circa 100mila. Nei giorni scorsi sono inoltre arrivate le prime 30mila dosi di vaccino AstraZeneca, forniti al Libano tramite la piattaforma umanitaria dell'Onu, Covax.
Secondo la Banca Mondiale, più della metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà e la lira locale ha perso nel corso dell'ultimo anno e mezzo circa il 90% del suo valore.
I media libanesi affermano che nelle prossime settimane il Libano continuerà a ricevere carichi di vaccini russi fino a raggiungere un milione di dosi. Queste saranno somministrate ai dipendenti - e ai loro familiari - delle aziende che pagheranno Pharmaline per ricevere il vaccino russo. (ANSAmed).