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Anna Lindh,dialogo 'chiave' per successo Agenda Mediterraneo

Quinto dialogo pubblico della Maratona virtuale

16 giugno, 10:34

(ANSAmed) - ROMA, 16 GIU - Il dialogo interculturale come "strumento chiave" per il successo della nuova Agenda per il Mediterraneo è stato il pensiero comune emerso dall'incontro online "Dalla Dichiarazione di Barcellona alla Nuova Agenda per il Mediterraneo", quinto Dialogo pubblico della Maratona virtuale per il dialogo nell'Euromed della Fondazione Anna Lindh (Alf). L'evento, realizzato il 15 giugno sulla piattaforma Zoom e trasmesso in diretta Facebook, è stato dedicato all'Agenda per il Mediterraneo per rafforzare il partenariato tra l'Unione Europea e i suoi partner del vicinato sud.

Nel dialogo sono intervenuti Elisabeth Guigou, presidente della Fondazione Anna Lindh, Eleonora Insalaco, responsabile delle operazioni e della ricerca interculturale Alf, Blanca Moreno-Dodson del Centro per l'integrazione mediterranea (Cmi, Francia), Burak Yusmak, consulente per gli affari internazionali (Germania), Nada Abdelsamad, giornalista di Bbc Arabic in Libano, Merna Shalash, coordinatrice nazionale della rete egiziana di Alf, Sana Al-Emam dell'Arab Women Media Center in Giordania, e Josep Ferré, coordinatore nazionale della rete spagnola di Alf. L'incontro è stato moderato da Aissam Benaissa di Connect NordAfrika.

Nel corso del dibattito, i partecipanti si sono confrontati sul ruolo della società civile nel promuovere la fiducia reciproca nella regione euromediterranea, sulle iniziative per l'empowerment dei giovani e sulle politiche prioritarie nella ripresa post pandemia.

"Il dialogo interculturale sarà lo strumento chiave per questa nuova agenda", in quanto "il ruolo della società civile è essenziale, se vogliamo affrontare il cambiamento climatico, sviluppare economie digitali e forme di mobilità nuove e intelligenti, se vogliamo una riapertura delle frontiere gestita e comprenderci a vicenda combattendo gli stereotipi", ha dichiarato Elisabeth Guigou.

Eleonora Insalaco ha illustrato i risultati di una ricerca di Anna Lindh dalla quale emerge che "oltre il 90% delle persone ritiene che la cooperazione euromediterranea, e possiamo dire anche la nuova Agenda per il Mediterraneo, possa portare concreti vantaggi per le società e le persone, in termini di istruzione e formazione, occupazione giovanile e sostenibilità ambientale".

Analizzando i valori comuni ma anche gli ostacoli alla cooperazione, Blanca Moreno-Dodson ha sottolineato il desiderio di tutta la regione di maggiore stabilità e uguaglianza, e le difficoltà dovute alla mancanza di dialogo 'sud-sud'. Il dialogo intergenerazionale tra i decisori e i giovani leader nella regione è "essenziale" secondo Burak Yusmak, che auspica il coinvolgimento dei giovani sulle questioni dell'Agenda del Mediterraneo, perché "i decisori dovrebbero ascoltare le loro soluzioni".

Tra le principali sfide della sponda sud del Mediterraneo nell'implementazione dell'Agenda, Merna Shalash ha elencato "il terrorismo, l'estremismo, la mancanza di stabilità politica" e le migrazioni. "Se riusciremo ad affrontare queste sfide, potremo facilmente implementare altri obiettivi legati all'economia, cambiamento climatico, investimenti".

Secondo Nada Abdelsamad, il dialogo, per essere efficace, deve partire a livello di autorità. "La condivisione dei valori deve partire dal livello più alto, non da quello dei cittadini", ha dichiarato. Sana Al-Emam ha sottolineato l'importanza dell'empowerment dei giovani "nell'utilizzare bene gli strumenti dei media per promuovere il cambiamento". Josep Ferré ha affermato che nel periodo post pandemia, le reti nazionali della Fondazione Anna Lindh hanno "un ruolo cruciale nel rendere operativo il dialogo interculturale per promuovere l'inclusione e l'integrazione", per "combattere il populismo e la discriminazione" e "assicurare che i governi mantengano i loro impegni" sul cambiamento climatico. (ANSAmed).

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