Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Libano: benvenuti all'inferno, ospedali senza elettricità

'Attività sospese nei ministeri e nella sede centrale di polizia

28 giugno, 17:28

BEIRUT - Benvenuti all'inferno Libano: è l'allarme lanciato oggi da Firas Abyad, direttore del più importante ospedale Covid del Libano afflitto però, come molte altre strutture sanitarie e amministrative del Paese, da una crescente mancanza di corrente elettrica. L'elettricità è assente per 21 ore al giorno ed è una situazione che riguarda diversi altri ospedali del Paese.
Nel Libano attanagliato da quasi due anni dalla sua peggiore crisi economica degli ultimi tre decenni, la corrente elettrica è razionata da tempo ma nelle ultime settimane le centrali elettriche e i generatori di corrente privati sono scarsamente alimentati da combustibile. E questo perché la Banca centrale e il governo affermano di non avere i fondi in valuta pesante per pagare gli importatori di carburante, che va pagato in dollari statunitensi.
La lira locale ha perso in meno di due anni il 90% del suo valore e in questi giorni ha segnato un nuovo record negativo: un dollaro è scambiato a più di 17mila lire. E mentre ai benzinai si registrano sempre più frequenti episodi di tensione tra automobilisti in coda e distributori - non sono mancate sparatorie e accoltellamenti - nel paese si soffre per la cronica e diffusa mancanza di corrente elettrica.
"Siamo all'inferno", ha detto il dottor Abyad, direttore dell'ospedale Rafiq Hariri di Beirut, il principale ospedale per curare patologie legate al Covid. "La situazione della mancanza di corrente è inaccettabile per un ospedale. L'elettricità manca per 21 ore al giorno. Non si trova il combustibile (per alimentare i generatori) e se si trova non ci sono i soldi. I pazienti non possono coprire la differenza", ha scritto Abyad sui social.
"Nonostante il caldo torrido abbiamo così deciso di interrompere il servizio di climatizzazione dell'aria, mantenendolo soltanto nelle zone dove è strettamente necessario.
Non bisogna avere molta fantasia per capire che siamo all'inferno", ha aggiunto.
Mentre il dottor Abyad lanciava questo allarme, si fermavano per alcune ore le attività nel quartiere generale della Sicurezza generale, l'agenzia di controllo e di intelligence incaricata, tra l'altro, del rilascio dei passaporti. La sede della Sicurezza generale si trova in un luogo strategico al centro di Beirut, vicino all'ospedale militare, al Palazzo di Giustizia e al Tribunale militare.
Proprio il Palazzo di Giustizia ha dovuto interrompere le sue attività mentre venerdì scorso era stata la volta del ministero degli esteri e dell'annesso servizio di legalizzazioni, molto frequentato dai cittadini: per diverse ore il servizio era stato interrotto e gli impiegati erano stati mandati a casa per mancanza di elettricità.
Intanto, dal 30 giugno al 9 luglio si fermano, per sciopero, i dipendenti delle amministrazioni locali nelle varie località del paese per protestare contro il carovita e l'assenza di un adeguamento salariale di fronte all'impennata di prezzi dei beni al consumo. Il 7 luglio è stato decretato un altro sciopero generale dei trasporti pubblici e privati.

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati