Lo riferiscono media libanesi, secondo cui la nuova iniziativa di protesta è per chiedere a gran voce che le istituzioni libanesi autorizzino la procura di Beirut a procedere con gli interrogatori degli otto alti responsabili libanesi incriminati nei giorni scorsi nell'inchiesta in corso sulla deflagrazione del 4 agosto del 2020.
Finora il ministero degli interni ha respinto le richieste di rimozione delle immunità istituzionali mentre il parlamento non si è ancora pronunciato a riguardo. Tra gli otto alti responsabili figurano il premier uscente Hassan Diab e il capo dei servizi di sicurezza libanesi, il generale Abbas Ibrahim, oltre a ex ministri e deputati.
Durante la protesta avvenuta oggi di fronte alla residenza del parlamento Nabih Berri a Beirut si sono verificati scontri tra la polizia e i manifestanti e si contano alcuni feriti, tra cui donne. Una donna, madre di una delle vittime dell'esplosione del porto, ha urlato: "Siete uno Stato di ladri, bugiardi, assassini!". Il filmato della sua protesta è virale sui social.
In un comunicato diffuso poco fa dalla stessa Associazione delle vittime dell'esplosione del porto si afferma che "il momento di protestare pacificamente è finito. Ogni deputato che voterà contro la rimozione dell'immunità sarà considerato un nostro nemico, così come è diventato un nostro nemico il ministro degli interni" Muhammad Fahmi, che ha negato nei giorni scorsi la rimozione dell'immunità per il generale Ibrahim.
(ANSAmed).