BEIRUT - Carichi di petrolio dall'Iraq e dall'Iran sono arrivati in Libano, al collasso ecpniomico e alle prese con una crisi energetica senza precedenti. L'atteso carico di petrolio iraniano di contrabbando richiesto dagli Hezbollah al suo alleato regionale per "aiutare i libanesi" nel far fronte alla prolungata carenza di combustibili per alimentare centrali e generatori elettrici è arrivato stamani in Libano. Le prime autocisterne provenienti dall'Iran attraverso la Siria hanno varcato il confine col Libano tra la piana siriana di Qusayr, controllata dai miliziani sciiti, e la città di Hermel, anch'essa in mano agli Hezbollah.
La tv al Manar del Partito di Dio e altri media libanesi danno ampio risalto all'evento, che analisti definiscono "simbolico" ma che serve comunque agli Hezbollah per mostrarsi in sostegno al "popolo libanese" e non solo alla propria comunità sciita di riferimento, prevalentemente presente nella Bekaa, nel sud del Paese e nella periferia meridionale di Beirut.
"Abbiamo dimostrato di poter rompere l'assedio imposto dagli Stati Uniti", ha affermato il portavoce di Hezbollah nella Bekaa, Hajj Ahmad Raya, intervistato da al Manar e dai media libanesi. Le sue parole fanno eco a quelle del leader degli Hezbollah, Hasan Nasrallah, che aveva esplicitamente sfidato il regime di sanzioni Usa imposte all'Iran e ai suoi alleati.
E anche un primo carico di combustibile proveniente dall'Iraq e trasformato negli Emirati Arabi Uniti, è giunto oggi a Beirut per alimentare le centrali elettriche libanesi. fa sapere il quotidiano libanese an Nahar, citando una fonte della società nazionale Elettricità del Libano (Edl). Beirut e Baghdad si erano accordate nelle settimane scorse per uno scambio: combustibile iracheno in cambio dell'invio da parte del Libano di medici libanesi negli ospedali iracheni, carenti di dottori specializzati.