Lo si apprende da fonti giornalistiche a Beirut. Nei giorni scorsi il sito Internet del giornale aveva sospeso l'aggiornamento delle sue pagine.
La versione cartacea del quotidiano aveva chiuso a febbraio del 2020 all'inizio del palesarsi della crisi finanziaria libanese. I redattori e gli altri impiegati del Daily Star hanno ricevuto una email nelle ultime ore in cui vengono informati della chiusura del giornale per motivi finanziari.
Prosegue così la graduale estinzione dei media tradizionali a Beirut, per circa un secolo considerata la capitale araba con la stampa più libera e plurale di tutto il Medio Oriente.
Già negli anni scorsi altre colonne della carta stampata libanese erano sparite dalle edicole: as Safir, per decenni un riferimento per la sinistra libanese e araba; al Hayat, giornale fondato a Beirut negli anni '90 del secolo scorso e acquistato dal principe saudita Khaled ben Sultan; al Mustaqbal, giornale dell'omonimo partito degli Hariri.
Il gruppo Hariri ha perso anche il suo canale televisivo. E hanno chiuso i battenti anche altri periodici in arabo e in francese. Resistono per ora il quotidiano al Akhbar, vicino agli Hezbollah libanesi filo-iraniani, il francofono L'Orient-Le Jour e lo storico giornale an Nahar. Quest'ultimo ha però ridotto in maniera drastica la foliazione. (ANSAMed).