Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Libano: esplosione porto, 242 uccisi è nuovo bilancio

Nelle ultime 48 ore morte altre 2 donne ferite il 4 agosto 2020

29 marzo, 17:00

(ANSAmed) - BEIRUT, 29 MAR - Con la morte di altre due donne, gravemente ferite nella devastante esplosione del porto di Beirut del 4 agosto 2020, sale a 242 il numero di uccisi nella più potente deflagrazione non nucleare della storia e che ha devastato un terzo della capitale libanese.

Secondo l'agenzia libanese Nna, Rita Hardini e Julia Audi, rispettivamente di 20 e 46 anni, sono morte dopo una lunga sofferenza in ospedale. E si aggiungono alle 236 vittime finora identificate, facendo salire a 238 il numero dei morti a cui è stato possibile dare un nome e un cognome. Rimangono non identificati quattro corpi, di tre donne e un uomo. L'inchiesta libanese sull'esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, per anni custodite nel porto, al centro della capitale libanese, è di fatto bloccata dalle misure giudiziarie messe in atto dall'oligarchia politica al potere in Libano. Il giudice Tareq Bitar, incaricato delle indagini, è stato bloccato di fatto nel suo lavoro da una lunga serie di tentativi di ricusazione presentati dagli avvocati di alcuni ex ministri e deputati. Questi sono stati accusati formalmente, assieme ai vertici di sicurezza e istituzionali, di essere stati al corrente della presenza del materiale altamente esplosivo nell'hangar numero 12 del porto di Beirut, e di aver permesso che il nitrato di ammonio potesse rimanere incustodito in quella sede, a pochi passi dal centro abitato di Beirut.

Nell'esplosione del 4 agosto del 2020, oltre ai 242 uccisi ci sono stati più di 6.500 feriti, molti dei quali menomati a vita, 330mila persone hanno dovuto abbandonare temporaneamente le loro case. (ANSAmed).

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati