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Libano: Beirut, tensioni durante sit-in vicino al Parlamento

Proteste contro legge sul controllo dei capitali

20 aprile, 12:00

(ANSAMed) - BEIRUT, 20 APR - Episodi di tensione tra manifestanti e forze dell'ordine si sono verificati stamani a Beirut, in Libano, durante una protesta organizzata nel centro della capitale contro la "corruzione" della classe politica.

Per la seconda volta in pochi giorni, il collettivo di cittadini 'Un grido in favore dei correntisti bancari' ha organizzato un sit-in nella centralissima via Maarad, nei pressi dell'ingresso per il parlamento, per impedire a deputati di raggiungere la sede dell'emiciclo. Oggi è prevista, presso le commissioni Finanza e Giustizia del parlamento, la discussione del controverso disegno di legge sul controllo dei capitali. Il Libano è afflitto dalla peggiore crisi finanziaria degli ultimi decenni e il governo ha dichiarato fallimento nella primavera di due anni fa. Al passaggio di alcuni convogli di auto con a bordo deputati, i manifestati hanno tentato di bloccare la circolazione e hanno circondato le vetture, gridando: "Ladri! Ladri!". Alcuni manifestanti hanno preso a calci le auto, mentre militari dell'esercito sono intervenuti con la forza allontanando i manifestanti dall'accesso per il parlamento.

Nelle commissioni parlamentari è in corso la lettura del disegno di legge sul controllo dei capitali, che mira a legalizzare una misura presa di fatto dalle banche libanesi nel novembre del 2019, in corrispondenza col palesarsi della crisi finanziaria. Le banche hanno da più di due anni congelato i depositi bancari dei correntisti, consentendo un prelievo col contagocce e solo in lire libanesi. L'Onu stima che più dell'80% della popolazione residente vive oggi sotto la soglia di povertà. La lira locale ha perso più del 90% del suo valore rispetto al dollaro statunitense, valuta largamente usata in Libano sin dalla fine della guerra civile (1975-90) a fianco della lira locale. L'approvazione della legge per il controllo dei capitali è una delle condizioni poste dal Fondo monetario internazionale per erogare gli attesi fondi destinati a risanare l'economia. Questi saranno però gestiti dalla classe politica al potere, che si appresta, con le elezioni del prossimo 15 maggio, a trovare nuova legittimità istituzionale. (ANSAmed).

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