(ANSAMed) - BEIRUT, 13 GIU - E' atteso oggi a Beirut
l'inviato statunitense Amos Hochstein, incaricato di mediare tra
Libano e Israele per la definizione del confine marittimo tra i
due paesi, in vista della spartizione delle risorse energetiche
che si trovano a largo delle coste dei due paesi, in stato di
belligeranza dalla loro nascita come Stati formalmente
indipendenti più di 70 anni fa.
Nei giorni scorsi, il movimento armato libanese Hezbollah, alleato dell'Iran, aveva minacciato di lanciare una guerra contro Israele a causa della presunta violazione della sovranità marittima libanese.
Come ha riferito nei giorni scorsi il Dipartimento di Stato statunitense, Hochstein sarà a Beirut oggi e domani per incontrare i vertici istituzionali libanesi, dopo che questi avevano la settimana scorsa denunciato "l'aggressione israeliana" alla "sovranità energetica" del Libano.
Una piattaforma galleggiante ha cominciato nei giorni scorsi, per conto di Israele, i lavori preparatori per l'estrazione di gas naturale nel Mediterraneo orientale, in una zona che il Libano ora rivendica come propria.
Nei negoziati diretti tra i due paesi e mediati da Hochstein, il Libano inizialmente aveva avanzato richieste sulla base delle rivendicazioni formalmente inviate all'Onu.
Successivamente, il presidente della Repubblica Michel Aoun, alleato degli Hezbollah, ha cambiato i termini negoziali chiedendo l'inclusione di un tratto di mare più ampio nelle rivendicazioni di Beirut. Questa richiesta non è stata però formalizzata per iscritto all'Onu.
Ciò è stato comunque sufficiente per fornire l'occasione a Hezbollah per far salire la retorica anti-israeliana, in un contesto di deterioramento della situazione economica in tutto il Libano, alle prese da tre anni con la sua peggiore crisi finanziaria della sua storia. (ANSAMed).
Nei giorni scorsi, il movimento armato libanese Hezbollah, alleato dell'Iran, aveva minacciato di lanciare una guerra contro Israele a causa della presunta violazione della sovranità marittima libanese.
Come ha riferito nei giorni scorsi il Dipartimento di Stato statunitense, Hochstein sarà a Beirut oggi e domani per incontrare i vertici istituzionali libanesi, dopo che questi avevano la settimana scorsa denunciato "l'aggressione israeliana" alla "sovranità energetica" del Libano.
Una piattaforma galleggiante ha cominciato nei giorni scorsi, per conto di Israele, i lavori preparatori per l'estrazione di gas naturale nel Mediterraneo orientale, in una zona che il Libano ora rivendica come propria.
Nei negoziati diretti tra i due paesi e mediati da Hochstein, il Libano inizialmente aveva avanzato richieste sulla base delle rivendicazioni formalmente inviate all'Onu.
Successivamente, il presidente della Repubblica Michel Aoun, alleato degli Hezbollah, ha cambiato i termini negoziali chiedendo l'inclusione di un tratto di mare più ampio nelle rivendicazioni di Beirut. Questa richiesta non è stata però formalizzata per iscritto all'Onu.
Ciò è stato comunque sufficiente per fornire l'occasione a Hezbollah per far salire la retorica anti-israeliana, in un contesto di deterioramento della situazione economica in tutto il Libano, alle prese da tre anni con la sua peggiore crisi finanziaria della sua storia. (ANSAMed).