BEIRUT - Hezbollah, partito armato sciita libanese alleato dell'Iran e che fa parte del governo e del parlamento di Beirut, afferma che per la popolazione del Libano, Paese al collasso finanziario, è meglio una nuova guerra con Israele piuttosto che subire gli effetti della peggiore crisi economica della sua storia.
In un discorso televisivo trasmesso nelle ultime ore, Hasan Nasrallah, leader del movimento, è tornato ad accusare Israele di contribuire ad acuire la crisi economica del Libano, dove, secondo l'Onu, più dell'80% della popolazione vive ormai in stato di povertà.
Commentando l'invio di droni, nei giorni scorsi, nei pressi di una piattaforma energetica israeliana a largo delle coste mediterranee contese tra i due Paesi, Nasrallah ha detto: "Siamo molto seri nel seguire questa pista. E crediamo che questo (il confronto militare con Israele) sia l'unica via per salvare lo Stato".
"Perché se invece continuiamo così, ci troveremo in una situazione assai peggiore della guerra", ha detto Nasrallah, riferendosi al presunto immobilismo delle istituzioni libanesi nel negoziare con Israele la spartizione delle zone energetiche marittime.
"Ci sono alcuni attori - ha detto Nasrallah - che vogliono distruggere il nostro Paese... che vogliono vedere i libanesi in fila per il pane e uccidersi l'uno con l'altro per la fame...".
In questo senso, ha detto il leader sciita filo-iraniano, "minacciare di fare la guerra e andare in guerra, sarà più onorevole che essere vittima di quello che vuole il nemico per noi".