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Libia: comitato, cessate il fuoco dopo scontri milizie

Accettato da ribelli 7/a Brigata e formazione filo-Sarraj

15 novembre, 11:38

(ANSAmed) - IL CAIRO, 15 NOV - Sono durati qualche ora e sono stati interrotti da un cessate il fuoco gli scontri fra milizie ripresi ieri a Tripoli dopo oltre un mese di tregua.

L'accettazione di un "cessate il fuoco" da parte dei "belligeranti" viene segnalata dal sito della tv libica al-Ahrar citando una fonte ufficiale.

Gli scontri erano scoppiati fra la "Settima Brigata", la milizia ribelle protagonista dei combattimenti che a settembre avevano causato quasi 120 morti ed oltre 400 feriti, e la "Forza centrale di sicurezza Abu Salim", precisa il sito riferendosi alla formazione guidata da Abdul-Ghani Al-Kikli, detto Ghnewa, che sostiene il premier Fayez Al Sarraj.

Il cessate il fuoco è stato annunciato dal presidente del Comitato che segue l'applicazione delle misure di sicurezza concordate a Tripoli dopo gli scontri di settembre, Ramadan Zarmouh.

In una dichiarazione fatta in tv, l'ufficiale ha precisato che la Abu Salim vuole andare a Tarhuna, la città a est di Tripoli sede della Settima Brigata, per una riunione con i capi di questa milizia finalizzati a rafforzare la tregua e "far tornare la situazione alla normalità", riferisce il sito.

Gli scontri fra la Settima e la Abu Salim erano scoppiati ieri sera dopo scaramucce avvenute in giornata, ricostruisce la tv collocandoli "nel sud di Tripoli", fra l'altro nei pressi del ponte di Qasr bin Ghashir.

Si tratta di una zona a circa 25 km dal centro, limitrofa all'aeroporto "internazionale" chiuso, sempre a causa di combattimenti, dal 2014 e rimpiazzato da quello più centrale (otto km a est di Piazza dei Martiri) anch'esso internazionale ma meglio conosciuto come "Mitiga".

Lo scalo non in funzione è stato dichiarato "zona militare" dalla "22/a Brigata alleata della 7/a", riferisce al-Ahrar confermando - con nuovi dettagli - informazioni circolate ieri sera.

Il motivo del nuovo attacco della Settima brigata, secondo fonti ufficiali vicine all'ex-premier Khalifa Ghweil, sarebbe la delusione per la conferenza di Palermo la quale non avrebbe imposto una cacciata delle milizie tripoline filo-Sarraj che la formazione ribelle e i suoi alleati avevano cercato di ottenere con gli scontri che si erano protratti dal 26 agosto al 4 settembre e poi, dopo una tregua violata, dal 17 al 25 di quel mese. (ANSAmed).

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