"Confermiamo il nostro rifiuto categorico di qualsiasi processo parallelo di negoziato sulla fonte di reddito del popolo libico o la stipula di qualsiasi accordo con colui le cui mani sono macchiate del sangue dei libici", ha scritto al-Ammari in una dichiarazione impressa su carta intestata del "Consiglio presidenziale del Governo di accordo nazionale" e di cui l'ANSA ha ottenuto una copia.
Il componente del Consiglio guidato dal dimissionario Fayez al-Sarraj peraltro "dà il benvenuto alla revoca della forza maggiore annunciata dalla Noc", la Compagnia nazionale libica, su "alcuni impianti petroliferi sicuri o in cui non vi sono mercenari stranieri".
Al-Ammari fra l'altro afferma che "l'unica via di uscita a questa crisi" include la volontà annunciata mercoledì scorso da Sarraj di dimettersi entro la fine del mese prossimo e "la prossima organizzazione di elezioni legislative sulla base delle legge elettorale del 2014".
La dichiarazione si aggiunge ad altre contrarie all'accordo Maitig-Haftar venute apertamente dalla Noc; dal presidente dell'Alto consiglio di Stato, Khalid Al-Mishri; e dal comandante militare della zona ovest, Osama Joueili, e - secondo indiscrezioni - dallo stesso Sarraj. (ANSAmed).