Sono ritenuti responsabili di uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate di persone tra il 2015 e il giugno 2020 a Tarhuna. Si legge sulla Gazzetta ufficiale europea.
Dopo che la milizia ha lasciato Tarhuna, nel giugno 2020, sono state scoperte varie fosse comuni.
La milizia Kaniyat è quella che nel 2017 inscenò una parata a Tarhuna per sottolineare il proprio dominio sul piccolo centro agricolo a circa un'ora di auto a sud-est di Tripoli: vi risaltò un pick-up bianco con a bordo miliziani ma soprattutto, accovacciate sul tettuccio, due leonesse al guinzaglio, simbolo della paura che i fratelli Kani volevano incutere.
Una "presa assassina" durata fino all'estate scorsa e attuata "massacrando uomini, donne e bambini per mantenere la loro autorità", ha sintetizzato di recente Bbc.
Nella zona stanno venendo alla luce fosse comuni con - secondo un computo risalente a gennaio - circa 120 corpi di miliziani morti nel conflitto dell'anno scorso ma anche di civili, alcuni con segni di torture.
Al dominio dei sette fratelli, di cui tre sono morti, aveva posto fine la controffensiva del Governo di accordo nazionale dell'allora premier Fayez al-Sarraj che ha respinse l'attacco a Tripoli del generale Khalifa Haftar.
Anti-gheddafiani della prima ora rivoluzionaria del 2011 per mero risentimento nei confronti di alcuni cugini filogovernativi, i Kani avevano abbandonato lo schieramento di Tripoli per aprire le porte ad Haftar nel 2019, rendendo Tarhuna una delle principali teste di ponte del suo fallito assalto alla capitale. (ANSA).