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Migranti: Grandi (Unhcr),Italia riprenderà evacuazioni Libia

'Ci preoccupano le intercettazioni in mare'

16 aprile, 11:15

(ANSAmed) - ROMA, 16 APR - Dal governo italiano "ho ricevuto assicurazioni positive che riprenderanno tutti i tipi di evacuazione di migranti e rifugiati più vulnerabili dalla Libia, sia dirette in Italia sia attraverso altri Paesi africani.

Questo tipo di evacuazioni è stato ridotto considerevolmente durante la fase acuta della pandemia, per motivi obiettivi. È importante che vengano riprese, e ne ho avuto l'assicurazione.

In questo contesto, ho anche avuto l'assicurazione che i famosi corridoi umanitari riprenderanno non soltanto dalla Libia, ma anche da altri Paesi".

Lo ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, in una conferenza stampa virtuale in occasione della sua visita a Roma dove ha incontrato, tra gli altri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

"L'Italia e l'Unhcr restano attente alla situazione libica e anche, da un certo punto di vista, preoccupate o vigilanti sugli sviluppi futuri. I recenti accordi politici tra i vari gruppi in conflitto in Libia sono ragione di aspettative un pochino più positive", ha spiegato il funzionario Onu.

"Saluto l'impegno italiano che abbiamo visto tradotto nella visita del presidente del consiglio a Tripoli qualche giorno fa.

In questo contesto di possibile temporanea tregua, e di stabilità o riduzione della violenza - ha sottolineato Grandi - è importante utilizzare questa fase anche per migliorare in Libia la gestione dei flussi migratori, questione di primaria importanza per l'Italia ma anche per l'Unhcr. Da anni ormai noi cerchiamo di noi ci battiamo perché la detenzione di rifugiati e migranti sia progressivamente eliminata, detenzione che dal punto di vista legale non ha nessun fondamento".

"So che c'è stata molta discussione in Italia per alcune dichiarazioni del presidente del consiglio sulla questione della Guardia Costiera libica e delle intercettazioni in mare. Quello che vorrei dire è che c'è stato un investimento in passato nella guardia costiera libica perché aumenti le proprie intercettazioni. Tutte le istituzioni di un paese sono legittimate a fare operazioni nelle proprie acque territoriali, ma quello che mi preoccupa è che lo stesso investimento non è stato fatto in altre istituzioni libiche, preposte a occuparsi delle persone sbarcate in Libia. Per questo ci preoccupano i ri-sbarchi in Libia, perché le persone sbarcate entrano poi nel circolo vizioso di detenzioni, abusi e nuovi tentativi di traversata senza nessun senso di umanità, senza nessun senso di giustizia. Per questo, anche le istituzioni preposte a questo tipo di appoggio ai rifugiati devono essere ugualmente rinforzate dalla comunità internazionale", ha proseguito Grandi.

"Bisogna continuare a operare perché i centri di detenzione siano progressivamente chiusi. In quelli cosiddetti ufficiali ci sono ancora più di 4000 detenuti, di cui un quarto circa noi riteniamo essere migranti e rifugiati, e siccome non tutti possono essere evacuati dalla Libia, è importante lavorare per stabilizzare le persone che escono dei centri di detenzione perché non diventino vittime di trafficanti", ha sottolineato.

(ANSAmed).

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