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Libia: presidio migranti a Tripoli, 'dobbiamo evacuarli'

Appello deputato LeU Palazzotto, da 38 giorni davanti sede UNHCR

08 novembre, 14:11

(ANSAmed) - ROMA, 8 NOV - "Da 38 giorni protestano davanti alla sede di UNHCR Libia in cerca di riparo: intrappolati in un paese da anni non sicuro, chiedono di essere ascoltati e implorano la loro evacuazione. Sono almeno 3mila, dormono all'aperto, sono esposti al freddo e alle aggressioni che nelle ultime settimane hanno causato due vittime. Tra loro 600 donne che, con i loro bambini, vivono per strada senza cibo né servizi igienici". Così su Facebook il deputato di LeU Erasmo Palazzotto.

Palazzotto ricorda che il presidio si è organizzato dopo gli ultimi violenti rastrellamenti di massa finalizzati alla cattura e alla detenzione di coloro la cui unica via di fuga da quell'inferno è il mare. "Non vogliamo venire necessariamente in Europa: vogliamo solo andare in un paese sicuro. Con i rastrellamenti la situazione è peggiorata. Bisogna liberare gli arrestati, curare i feriti, aprire i corridoi umanitari ed evacuare tutte le persone in pericolo. Questa situazione è responsabilità dell'Italia e dell'Europa. Se necessario moriremo qui per strada", hanno detto i migranti secondo quanto riferisce Palazzotto, che aggiunge: "serve ricordarlo che sono donne, uomini e bambini sopravvissuti ad abusi, torture, estorsioni e deportazioni? Persone che, per opportunismo, derubrichiamo definendoli migranti e che quotidianamente si ritrovano vittime di un ciclo sistematico di violazioni gravissime che il più recente rapporto della Commissione d'inchiesta dell'Alto Commissariato per i diritti umani ha classificato come 'crimini contro l'umanità'".

In Libia, prosegue il deputato di LeU, "è in corso una tragedia umanitaria di proporzioni storiche e di questa tragedia continuiamo ad esserne corresponsabili. Le persone che, per procura, facciamo catturare e respingere dalle autorità libiche stanno disperatamente cercando di far sentire la loro voce.

Dobbiamo ascoltarle. Ed evacuarle al più presto".(ANSAmed).

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