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Libia: Msf, curati 68 migranti dopo arresti di massa a Tripoli

'Tra feriti genitori picchiati e divisi da figli, Ue intervenga'

11 gennaio, 15:00

(ANSAmed) - ROMA, 11 GEN - Un team di Medici Senza Frontiere ha curato 68 persone ferite durante l'arresto di massa avvenuto due giorni fa in Libia, in cui centinaia di migranti che chiedevano protezione sono state trasferite nel centro di Ain Zara. Per sette feriti, riferisce l'ong in una nota, è stato necessario provvedere a un trasferimento in ospedale, mentre a 190 persone è stato offerto supporto psicologico.

"Più di 600 persone, che protestavano pacificamente per ottenere protezione e per chiedere di essere evacuate dalla Libia, sono state arrestate e trasferite nel centro di detenzione di Ain Zara al sud di Tripoli. In questa struttura sono già trattenute centinaia di migranti e rifugiati in celle sovraffollate", dichiara Gabriele Ganci, capomissione di Msf in Libia. "Durante la visita settimanale nel centro, dove offriamo cure mediche e supporto psicologico, il team di Msf ha curato persone con ferite da taglio, segni di percosse e persone traumatizzate dagli arresti forzati. Tra loro - prosegue Ganci - anche genitori che sono stati picchiati e separati dai loro figli durante l'evento".

"Quanto accaduto dimostra, ancora una volta, come in Libia tutti i migranti siano soggetti a detenzioni casuali e arbitrarie, perfino chi chiede protezione e trattamenti in linea con il diritto umanitario", afferma Ellen van der Velden, direttore delle operazioni di MSF. "Ancora una volta, chiediamo alle autorità libiche di fermare gli arresti di massa e trovare alternative dignitose alla detenzione. Chiediamo anche all'Ue - aggiunge - di fermare ogni supporto al sistema senza fine di detenzione, abusi e violenze in Libia". (ANSAmed).

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