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Migranti: rapporto Onu accusa Malta, condizioni terribili

Respinti in mare, istigazione al suicidio nei centri detenzione

27 maggio, 13:14

(ANSAmed) - LA VALLETTA, 27 MAG - Respingimenti in mare, "orribili condizioni" di vita nei centri di detenzione maltesi per migranti e persino istigazioni al suicidio: sono alcune delle violazioni compiute da Malta contenute in un rapporto dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani, Michelle Bachelet, che il Times of Malta pubblica in apertura della sua edizione online.

Nel documento, che il quotidiano presenta anche in versione integrale, viene anche ricordato il decreto legge italiano del 14 giugno 2019 contro le attività di salvataggio da parte delle Ong. Ma il principale focus del rapporto di 27 pagine appare essere su Malta, dove i migranti che riescono ad arrivare sull'isola sono stati messi sistematicamente in centri di detenzione "dove sono rimasti per mesi" e non sono stati esposti al contagio da Covid ma anche sottoposti a gravi maltrattamenti.

Nel rapporto è ripresa la testimonianza di un richiedente asilo contro le guardie maltesi che ai migranti in disperata protesta rispondevano: "Vi volete suicidare? Avanti, uccidetevi".

Il rapporto, intitolato 'Lethal Disregard' (Indifferenza Letale), copre le attività nel Mediterraneo centrale nel 2019 e 2020, critica anche quelli che descrive come "respingimenti" verso la Libia da parte delle autorità di Malta e Italia, riportando le testimonianze di migranti raccolti da navi private nelle zone Sar di Italia o Malta e riportati in Libia. "Sono preoccupata da questa letale indifferenza verso gente disperata - ha dichiarato Bachelet -. E onoro le organizzazioni e gli attivisti per i diritti umani che continuano a lavorare per difendere i diritti dei migranti". "L'evidenza - è scritto nel rapporto - suggerisce che la mancata protezione di diritti umani non è una tragica anomalia, ma piuttosto una conseguenza di una concreta politica di decisioni e pratiche da parte delle autorità libiche, di stati membri dell'Unione Europea, di istituzioni ed altri attori".(ANSAmed).

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