Il numero dei casi attivi è raddoppiato in cinque giorni: erano 4.469 il 24 dicembre, sono saliti a quasi novemila oggi (8.956). In compenso, in un paese secondo solo al Portogallo in Europa per tasso di residenti completamente vaccinati, il tasso di ricoveri rispetto al numero di casi attivi scende.
Attualmente sono fermi a 82 (0,91%) i pazienti nei reparti Covid dell'arcipelago. Erano 70 (1,57%) alla vigilia di Natale.
Il 99% dei nuovi positivi a Malta riferisce pochi sintomi, per lo più simili a quelli di un comune raffreddore o di una influenza leggera.
E l'impennata esponenziale di contagi a Malta stavolta preoccupa apparentemente più gli imprenditori che i medici. A rischio potrebbero finire anche le catene per gli approvvigionamenti essenziali. Per cinque volte negli ultimi sette giorni è stato rivisto al rialzo del record di nuove positività in 24 ore, oggi fissato a 1.337 (equivalenti a oltre 160mila in Italia). Ma se da una parte resta sotto l'1% il tasso di persone che hanno bisogno di ricovero ospedaliero, è salito a quasi 30mila il numero stimato di persone bloccato in casa per i 14 giorni della quarantena obbligatoria per tutti i positivi. In un paese di poco più di mezzo milione di residenti, il peso dei lavoratori forzatamente assenti rischia di essere "insostenibile" per l'economia del paese.
L'allarme lo ha lanciato la più importante associazione imprenditoriale del paese, The Malta Chamber of Commerce, Enterprise and Industry, con una nota in cui ha chiesto al governo di ridurre i tempi di quarantena obbligatoria per chi è completamente vaccinato ma risulta positivo o è stato a contatto con un positivo. Attualmente sono obbligatori 14 giorni, gli imprenditori chiedono che siano ridotti a 10 i giorni di quarantena per i positivi senza sintomi e a 7 giorni per chi ha semplicemente avuto un contatto.
"Allo stato attuale c'è il concreto rischio che le imprese che forniscono servizi essenziali non siano più in grado di lavorare senza interruzioni. Le società che non possono lavorare in remoto, come ad esempio le manifatturiere, si troveranno ad affrontare gravi problemi che comprometteranno ulteriormente la catena dei rifornimenti. Ad essere colpiti saranno supermercati, commercio al dettaglio essenziale oltre al settore del turismo" ha scritto l'associazione. (ANSAmed).