(ANSAmed) - PADOVA, 12 FEB - Tre euro all'ora per 11 ore di
lavoro nelle vigne, a potare le piante e raccogliere l'uva. Era
questa la vita di tutti i giorni di 13 migranti sfruttati da
caporali loro connazionali, secondo quanto accertato da
un'indagine dei carabinieri del lavoro di Venezia, Padova e
Rovigo che ha portato all'emissione di 4 misure cautelari con
l'obbligo di dimora nei confronti di quattro cittadini
marocchini. L'accusa, aver costituito un'associazione per
delinquere finalizzata allo sfruttamento della manodopera. Le
indagini hanno accertato che i migranti che venivano impiegati
nei vigneti, molti senza permesso di soggiorno, lavorano senza
alcun dispositivo di protezione individuale e senza nessuna
protezione assicurativa o previdenziale. Di fatto 'fantasmi' a
servizio della produzione vinicola locale. I loro sfruttatori
offrivano servizi di raccolta ortaggi a prezzi estremamente
vantaggiosi a 6 proprietari terrieri italiani sui quali i
carabinieri stanno indagando. Il giro degli affari della società
gestita dagli stranieri arrestati era sui 350mila euro l'anno.
I migranti sono stati impiegati nella raccolta di ortaggi ma
prevalentemente nella raccolta di uva nella Bassa Padovana.
Lavoravano anche 11 ore di fila, senza potersi riposare o
mangiare. Chi si ribellava veniva picchiato, vari sono stati gli
accessi al pronto soccorso, mentre altri, vittime di incidenti
sul lavoro, erano costretti a tornare al lavoro il giorno dopo
con fasciature ed ecchimosi. Gli stranieri impiegati non hanno
avuto il coraggio di parlare perché speravano di ottenere il
permesso di soggiorno, visto che molte delle vittime sono
clandestine. Chi ha denunciato ha ottenuto un permesso di
soggiorno per motivi di giustizia anche grazie alla
collaborazione con il progetto "Nave" di Venezia, associazione
che offre supporto a stranieri e clandestini.(ANSAmed).