Sei i decessi e sei le guarigioni, secondo il bollettino del ministero della Salute. Quanto alla distribuzione geografica degli infetti, il conto più salato lo paga Casablanca (59), seguita da Fes (50), Rabat (45) e Marrakech (32).
Nel silenzio quasi irreale delle medine, i minareti scandiscono il tempo delle preghiere, ma le moschee restano chiuse. Commovente la partecipazione alla pandemia di preghiera lanciata dal cardinale di Rabat Cristobal Lopez Romero, per la sera del 25 marzo, quando cristiani, ebrei e musulmani hanno intonato all'unisono 'Padre nostro', 'Shema' e 'Al fatiha', accendendo candele alle finestre. L'isolamento in Marocco, imposto a partire dal 19 marzo e fino a nuovo ordine, impatta tra l'altro sui 30 giorni di preparazione al Ramadan, il mese sacro del digiuno che dovrebbe iniziare il 24 aprile.(ANSAmed).