(di Olga Piscicelli)
RABAT - Il punto è riuscire a contenere gli assembramenti per la Festa del Sacrificio, appuntamento tra i più sentiti dell'Islam. Sono circa 35 milioni i marocchini che abitano il Marocco, ma quasi altrettanti quelli che si sono trasferiti all'estero.
La festa cade a fine luglio e tra preghiere e ritorni in famiglia, l'eccidio di milioni di montoni, rituale che ripropone la prova di obbedienza di Abramo a Dio, questa volta potrebbe costare caro al Marocco, che fin qui è riuscito a contenere il contagio da Coronavirus. Che fare? La decisione - ironia della sorte - tocca al primo ministro Said Eddine El Othmani, del Pjd, il Partito della giustizia e dello sviluppo, filoislamista.
La bozza di decreto con il piano di protezione da Covid-19 viene centellinata: le indiscrezioni corrono sul web, i sondaggi si sprecano nel tentativo di comprendere il punto di rottura. La proroga dello stato di urgenza sanitaria è digerita pian piano, a partire dal fine settimana: 15 o 20 giorni in più, dicono gli analisti, si possono sopportare. Nel corso del Consiglio dei ministri, però, il documento è svelato: il Marocco prevede di tornare alla normalità solo l'8 agosto, vi si legge. Il Consiglio si oppone e opta per il 10 luglio. Il piano prevede un'apertura per gradi guidata dal regionalismo, secondo una flessibilità che punta l'attenzione sulle fasce più deboli, gli over 65 e i malati cronici. Per il principio di gradualità, dal 20 giugno ci si potrà spostare tra regioni, da una città all'altra; moschee, bar e ristoranti apriranno dal 25. Per quanto riguarda il trasporto aereo, i voli nazionali riprenderanno dal 16 giugno, mentre quelli internazionali dal 2 luglio. Tutto è flessibile e potrebbe essere rivisto alla luce di urgenze come focolai di infezione nelle diverse regioni del regno. Sarà mantenuto l'obbligo di mascherina, la distanza interpersonale e le misure di prevenzione di base.
El Othmani ufficializza il documento mercoledì, solo dopo che il Consiglio dei ministri lo avrà esaminato punto per punto.
Intanto il Marocco trattiene il respiro: con 106 nuovi casi, il numero delle persone sotto trattamento da Coronavirus è passato a 777, toccando così gli 8.438 casi totali. Il numero dei decessi, per il sesto giorno è fermo a 208.