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Marocco, 6 anni al giornalista 'controllato' da Pegasus

Amnesty International svelò il caso, è accusato di violenza

20 luglio, 16:05

(ANSAmed) - RABAT, 20 LUG - Condannato a sei anni di carcere il giornalista Omar Radi. Dovrà anche risarcire la donna che lo accusa di violenza sessuale con 200 mila dirham, l'equivalente di 18 mila euro circa. Radi, reporter di Le Desk, è accusato anche di essere 'una spia al servizio principalmente dei servizi segreti britannici' e di 'attentato alla sicurezza nazionale'. La sua storia incrocia il caso Pegasus, in queste ore sotto i riflettori. Il giornalista infatti era finito in manette il 29 luglio 2020, dopo che Amnesty International aveva accusato la polizia marocchina di 'aver installato un sistema spyware di produzione israeliana', Pegasus appunto, 'nel cellulare del giornalista, e di aver costantemente controllato messaggi, mail, contatti, immagini e quanto contenuto nel telefonino di Radi da gennaio 2019 a gennaio 2020'.

La condanna di Radi, emessa questa mattina dai giudici della Corte d'Appello di Casablanca, arriva a qualche giorno da quella di un altro giornalista, Souleiman Raissouni, il caporedattore di Akhbar Al Yaoum colpevole di 'violenza sessuale ai danni di omosessuale' e che ora dovrà scontare 5 anni. Proprio come Raissouni, Radi, classe 1986, una lunga esperienza come giornalista d'inchiesta spesa tra radio, periodici e quotidiani, si professa innocente.(ANSAmed).

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