Il ministro spagnolo ha aggiunto che tra gli under 18 riconsegnati al Marocco non ci sono persone in situazione di vulnerabilità e che si tratta di ragazzi senza "radicamento sociale" in Spagna la cui custodia viene restituita alle famiglie. Non ha tuttavia specificato quanti ragazzi verranno riportati in Marocco perché è compito delle autorità locali di Ceuta "competenti" in materia stabilire caso per caso chi può essere allontanato dal suolo iberico.
Il Difensore Civico spagnolo e varie ong, tra cui Save The Children, hanno espresso dubbi sulla legalità dei procedimenti che sta usando il governo spagnolo per questi "rimpatri assistiti". Marlaska ha affermato che le altre istituzioni spagnole competenti in questo caso erano al corrente della decisione di realizzarli, compresa la procura. Quest'ultima istituzione smentisce tuttavia di esser stata informata nei tempi e nelle forme pertinenti, secondo fonti consultate dalla Cadena Ser. Come riportato dai media iberici, ieri sera una giudice di Ceuta ha respinto una richiesta di sospensione cautelare dei rimpatri. Secondo Marlaska, sono 45 i minori già tornati in Marocco e i rimpatri continueranno a piccoli gruppi di 15 persone.(ANSAmed).