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Ucraina: prezzi in aumento preoccupano Maghreb

Tendenza accentuata dall'approssimarsi del Ramadan ad aprile

14 marzo, 12:52

(ANSAmed) - TUNISI, 14 MAR - Corsa all'acquisto di farina e semola nei paesi del Maghreb. Dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, entrambi importanti fornitori di grano del Maghreb, i prezzi di questi prodotti sono in aumento in tutta la regione, con un trend in rialzo accentuato dalla frenesia di acquisti tipica della vigilia del Ramadan, che quest'anno inizia ad aprile.

In un supermercato all'Ariana, a nord di Tunisi, nessun sacchetto di farina o semola sugli scaffali, e solo tre bustine di zucchero con l'etichetta: "Per favore non più di 1 kg". Di pasta generalmente se ne può acquistare al massimo due chili a testa. Secondo le autorità tunisine nei negozi, "non c'è carenza, ma la corsa per comprare semola e farina". Houda Hjeij, casalinga di 52 anni, accusa lo Stato di "non aver previsto la guerra in Ucraina... Da due settimane non ho né riso né farina in cucina". Questa frenesia, con un consumo giornaliero di semola "saltato del 700%", quello di zucchero che è triplicato, deriva dal fatto che in tempo di crisi il tunisino ne compra di più da spaccio, secondo il rappresentante dei titolari dei supermercati Hédi Bacco.

Per il momento la Tunisia sostiene di avere scorte per tre mesi, e i prodotti di base (caffè, zucchero, pasta, semola) sono in gran parte sovvenzionati, con un prezzo della baguette che da 10 anni resta immutato a circa 6 centesimi di euro. Questo sistema, inteso a evitare le sommosse del pane come negli anni '80, esiste anche in Algeria che lo vuole abolire ma non lo ha ancora smantellato. Secondo consumatore africano di grano dopo l'Egitto (10 milioni di tonnellate all'anno), l'Algeria "non importa grano tenero dalla Russia o dall'Ucraina", secondo l'ufficio cereali Oaic. "Non ci sarà carenza, i vettori di grano continuano a trasportare grandi carichi al porto di Algeri", ha detto all'Afp Mustapha, un funzionario dell'ufficio della capitaneria di porto. Nonostante ciò, a Tizi Ouzou e Bejaïa, in Kabylie (est), le riserve di semola sono state recentemente azzerate, causando una penuria. "La guerra in Ucraina e tutti i depositi di semola presi d'assalto", lamenta su Facebook Mouh Benaeur, residente a Mechtras. In effetti, in tutto il Maghreb, i prezzi dei generi alimentari stavano già aumentando molto prima dell'invasione russa dell'Ucraina. Lo spiega "l'inattesa ripresa nel mondo (dopo la recessione causata dal Covid-19, ndr) che ha comportato un aumento del prezzo dei cereali e dei prodotti petroliferi sul mercato internazionale", ricorda Fouzi Lekjaa, ministro Delegato per il bilancio in Marocco. - "Commercianti senza scrupoli" - "I prodotti agricoli in generale sono diventati molto cari per l'aumento dei prezzi dei carburanti, ma anche per la siccità", la peggiore da 40 anni in Marocco, spiega Mourad, 37 anni, cliente in un mercato di Rabat.

Privo di idrocarburi, il Marocco è stato duramente colpito dall'impennata dei prezzi del carburante. Nelle ultime settimane ha portato a uno sciopero degli autotrasportatori e il governo sta "studiando la possibilità di sussidi per proteggere il potere d'acquisto dei cittadini e mantenere i prezzi a livelli ragionevoli", secondo il suo portavoce, Mustapha Baitas. Paese petrolifero e del gas ma molto dipendente dalle sue importazioni alimentari (il 75% del suo grano proviene da Russia e Ucraina), anche la Libia ha visto salire i prezzi, in particolare per farina, latte, olio, conserve e zucchero. Il conflitto ucraino ha esacerbato questi rialzi con ora tre rotoli per un dinaro (0,22 euro) invece di quattro, prodotto sovvenzionato. C'è chi come Saleh Mosbah, un padre di famiglia, conosciuto in un mercato all'ingrosso a Tripoli, denuncia "commercianti senza scrupoli che approfittano di tutte le crisi". "Il governo rassicura la gente e dice che c'è abbastanza grano e farina, ma non credo sia vero", ha detto Soumaya, una giovane donna sulla trentina, che riesce ad accaparrarsi due grandi sacchi di farina da 5 chili. (ANSAmed).

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