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Un fondo di 95 milioni di dollari per ricostruire Gaza: questa la risposta politica e umanitaria proposta dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite riunito a New York per affrontare il dopo la fragile tregua tra Israele e Palestina.
''I recenti avvenimenti accaduti ci hanno mostrato una volta di più - ha dichiarato il coordinatore speciale dell'Onu per il Medio Oriente Tor Wennesland - il costo di questo conflitto perenne''. ''E' la mancanza di una luce alla fine del tunnel - ha aggiunto - che uccide la speranza e offre spazio a chi non è interessato al raggiungimento di una pace duratura''.
In questa ultima fase del conflitto secondo i dati forniti da Wennesland sono stati 250 i palestinesi uccisi tra cui famiglie intere e 66 bambini. In Israele invece sono morte 13 persone tra cui due bambini. Inoltre, secondo i dati dell'Onu, a Gaza almeno 57 scuole, nove ospedali e 19 centri sanitari di base sono stati parzialmente o completamente danneggiati nei combattimenti, mentre il sistema sanitario affronta anche il peso della pandemia.
Da qui la proposta di raccogliere finanziamenti urgenti per sostenere gli abitanti di Gaza e della Cisgiordania compresa Gerusalemme est. Il fondo da 95 milioni di dollari mira ad aiutare un milione di persone nei prossimi tre mesi per quanti riguarda i servizi sanitari, igienici, l'istruzione e la sicurezza alimentare. ''Mentre gli edifici possono essere riparati, la preoccupazione è come i ripetuti conflitti influenzino il benessere psicosociale degli abitanti di Gaza, in particolare dei bambini'' ha sottolineato la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, Lynn Hastings.