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Cisgiordania: violenze, ieri 4 palestinesi colpiti a morte

Al-Fatah, Israele responsabile della escalation

11 aprile, 13:40

(ANSAmed) - TEL AVIV, 11 APR - Proseguono le violenze in Cisgiordania fra palestinesi e reparti dell'esercito israeliano, e il bilancio delle ultime 24 ore è di quattro palestinesi colpiti a morte da soldati. In mattinata, aggiorna l'agenzia Maan, a Jenin è deceduto il 17enne Muhammad Zakarna, che era rimasto ferito ieri in uno scontro a fuoco con militari. La scorsa notte, ha aggiunto la radio militare, ad al-Khader (Betlemme) i soldati hanno colpito a morte un palestinese di 20 anni, che aveva scagliato bottiglie incendiarie verso automobili in transito. Mohammad Ghneim, questo il nome del giovane che è stato sepolto oggi a Betlemme con tutti gli onori. Secondo la Maan, il feretro è stato accompagnato da sostenitori di al-Fatah, alla presenza di miliziani incappucciati della stessa organizzazione. Uno sciopero generale è stato osservato in città durante i suoi funerali.

Ieri anche due donne palestinesi sono state uccise dai militari: una alla Tomba dei Patriarchi di Hebron, dopo che aveva ferito al collo con un coltello un ufficiale israeliano, e l'altra a Hussan (Betlemme) dopo che soldati che presidiavano un posto di blocco avevano avuto la sensazione che stesse per aggredirli.

Al-Fatah ha duramento reagito alla notizia delle ultime vittime palestinesi. Israele deve essere ritenuto responsabile della recente escalation di violenza e del "ricorso sistematico e intenzionale a crimini di guerra", afferma il partito del presidente Abu Mazen in un documento diffuso dall'agenzia di stampa palestinese Wafa. All'origine di questo deterioramento, secondo al-Fatah, è il rifiuto del governo israeliano di riconoscere i diritti del popolo palestinese e l'aver "sbarrato tutte le aperture per un vero processo di pace che conduca alla soluzione dei Due Stati". Al-Fatah esprime poi, secondo la Wafa, "rispetto per le anime degli eroici martiri caduti nelle ultime ore, il cui puro sangue ha irrigato la terra preziosa di Palestina" a Jenin, Betlemme, e altrove. Al Fatah - prosegue il documento - "si impegna di fronte alle masse del nostro popolo a procedere lungo la strada indicata dai martiri e dai prigionieri, la strada della libertà, della indipendenza e del diritto alla auto-determinazione". (ANSAmed).

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