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TEL AVIV - Un gruppo di palestinesi, a quanto pare 4, ha cercato di entrare nell'insediamento ebraico di Tekoa (Cisgiordania) la sera di domenica in un sospetto tentativo di attacco. Uno di loro è stato ucciso dalla reazione delle guardie armate del posto. Lo riferisce la tv pubblica Kan secondo cui, in base alle prime informazioni, l'ucciso aveva cercato di penetrare dentro una casa armato di coltello. Gli altri sono fuggiti e l'esercito israeliano li sta cercando.
Intanto i due palestinesi catturati domenica dalle forze di sicurezza israeliane dopo quattro giorni di ricerche hanno confessato di aver compiuto l'attentato di giovedì a Elad (città ortodossa nel centro di Israele), dove tre israeliani sono stati uccisi a colpi di ascia e altri due ancora sono stati feriti in modo molto grave. "Sì', io e Subhi abbiamo picchiato della gente, ma non ricordo altri dettagli" ha detto uno dei due assalitori, Assad al-Rifai (19), ai militari che lo ha sorpreso nascosto in un cespuglio assieme con Subhi Abu Shkeir (20).
In una prima ricostruzione, secondo quanto reso noto da fonti militari, i due hanno confermato di aver raggiunto Elad a bordo del furgoncino di un ebreo ortodosso, Oren Ben Iftach, che in passato li aveva già portati in quella città dove erano stati impiegati. Arrivati ad Elad, hanno detto, lo hanno ucciso nel suo stesso veicolo e poco dopo, al calare delle tenebre, sono passati all'azione. I loro inseguitori li hanno scoperti in una boscaglia a poche centinaia di metri da Elad. Hanno scoperto la loro identità grazie a un loro cellulare rimasto sul terreno e a banconote macchiate del sangue di uno degli assalitori.
Reparti dell'esercito sono sopraggiunti nel loro villaggio di origine (Rumana, presso Jenin) e hanno compiuto un arresto. Si presume che, come in casi analoghi in passato, le loro abitazioni saranno demolite. La Jihad islamica ha affermato che uno di loro milita in quella organizzazione.