Pur essendo fuori dalla morsa di calore che in questi giorni ha attanagliato parte dell'Europa occidentale, il Portogallo affronta ormai un problema di siccità non più congiunturale, bensì strutturale. Quella di quest'anno è la seconda per gravità dal 1931. Le precipitazioni, ha dichiarato il ministro, sono diminuite del 15% negli ultimi vent'anni e, prima della fine del secolo, si ridurranno ancora entro una forbice che va dal 10% al 25%. Ciò implicherà una riduzione fino al 50% dell'acqua destinata all'agricoltura. Per questo motivo bisognerà farne un uso sempre più parsimonioso e regolato, "migliorando la governance a livello locale, regionale, nazionale e transnazionale", ha sottolineato ancora Cordeiro.
Già il Ministero dell'agricoltura aveva a sua volta reso noto sul Diário da República (la Gazzetta ufficiale del Portogallo) che a maggio il territorio continentale portoghese (isole escluse, dunque, soprattutto le più piovose Azzorre) era quasi totalmente colpito da siccità severa (97.1%) o estrema (1,4%).
(ANSAmed).