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Lisbona: accordo governo-parti sociali su aumenti salariali

L'annuncio ieri, alla vigilia della nuova legge di bilancio

10 ottobre, 13:50

(ANSAmed) - LISBONA, 10 OTT - Alla vigilia della presentazione della nuova legge di bilancio, che oggi sarà presentata al Parlamento portoghese, il governo del socialista António Costa ottiene un importante risultato in sede di concertazione sociale, con un accordo raggiunto ieri. Si tratta di un accordo che prevede, per il 2023, l'innalzamento del salario minimo a 760 euro e un aggiornamento del 5,1% del salario medio. Entro la fine della legislatura (2026), il governo conta di arrivare a 900 euro mensili per il salario minimo e a un aggiornamento del 20% dei restanti salari. Per le imprese che creino nuovi posti di lavoro e sappiano andare oltre gli aumenti salariali previsti ci saranno dei benefici fiscali, mentre le perdite tributarie degli anni precedenti potranno essere dedotte fino al 65%, per rafforzare la tesoreria. Sono inoltre stanziati tre miliardi di euro per il contenimento dei prezzi di luce e gas.

L'accordo, che il premier Costa ha definito "non la fine, ma l'inizio di un percorso", è stato firmato da tutte le parti sociali ad eccezione del più grande sindacato nazionale, la CGTP, più vicino al Partito comunista portoghese. Le opposizioni parlamentari, infatti, sia da sinistra (Pcp e Bloco de esquerda) che dall'estrema destra (Chega), hanno criticato queste misure, perché gli aumenti sono pari all'inflazione solo nel caso del salario minimo, che sale del 7,8% e riguarda circa 900 mila lavoratori, ma non per la generalità degli altri stipendi, che in questo modo subiranno una riduzione del potere di acquisto.

Questa legislatura, iniziata con le elezioni anticipate del gennaio scorso, è la prima in cui il Partito socialista portoghese, che governa ininterrottamente dal 2015, gode di una maggioranza assoluta, ma non può contare sull'appoggio esterno delle sinistre. La CGTP ha già fatto appello allo sciopero.(ANSAmed).

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