Una triplice consultazione quella di domenica che, stando ai sondaggi, dovrebbe registrare una generale larga affermazione del presidente uscente Aleksandar Vucic, nettamente favorito per un secondo mandato e una vittoria già al primo turno delle presidenziali, e con il suo Partito del progresso serbo (Sns, conservatore), forza di maggioranza nel Paese, che non sembra avere rivali in grado di impensierirlo, sia alle legislative che alle amministrative. Un dubbio potrebbe riguardare il voto locale a Belgrado, dove l'opposizione è sempre stata più forte rispetto al resto del paese. Opposizione che, a differenza del boicottaggio attuato alle ultime politiche del giugno 2020, questa volta partecipa al voto con vari partiti e movimenti.
Decisione presa dopo i cambiamenti e i miglioramenti in senso democratico della legge e e dell'intero processo elettorale definiti con il dialogo dei mesi scorsi tra governo e opposizione con la mediazione del Parlamento europeo.
Gli ultimi sondaggi hanno confermato la distanza siderale esistente tra l'Sns di Vucic - sempre molto popolare e fautore di una politica forte e muscolare, con toni sempre più nazionalpopulisti - e il resto delle forze politiche del Paese.
L'Sns viaggia su percentuali superiori al 50%, lontanissimo dal 13%-14% di cui è accreditato il principale cartello di opposizione - Uniti per la vittoria della Serbia guidato da Dragan Djilas e Vuk Jeremic, e dal 10% circa assegnato al Partito socialista serbo (Sps) del capo del Parlamento ed ex ministro degli Esteri Ivica Dacic. L'Sps è alleato dell'Sns nella coalizione di governo guidata dalla premier Ana Brnabic (Sns). Altri quattro partiti minori e di opposizione potrebbero superare lo sbarramento del 3% e entrare in Parlamento, compreso il movimento progressista e ambientalista Moramo (Dobbiamo).
In totale sono 19 le liste di partiti e movimenti in lizza per le parlamentari. I candidati alle presidenziali sono otto, tre dei quali sono donne. Ad avere le maggiori possibilità, se non di insidiare, di avvicinarsi a Vucic è Zdravko Ponos, ex capo di stato maggiore dell'esercito serbo, candidato di Uniti per la vittoria della Serbia. Un eventuale secondo turno delle presidenziali è in programma dopo due settimane. A concorrere per la carica di sindaco di Belgrado sono 12 candidati, primo favorito è Aleksandar Sapic, ex campione di pallanuoto, rappresentante dell'Sns di Vucic. A insidiarlo potrebbero essere Toma Fila, candidato socialista, e Vladeta Jankovic del cartello di opposizione Uniti per la vittoria della Serbia. Su una popolazione di poco più di 7 milioni di abitanti, gli elettori sono 6,5 milioni che potranno votare domenica in 8.255 seggi dalle 7 alle 20 (stessa ora italiana).(ANSAmed).