Vucic si è detto orgoglioso di aver vinto le presidenziali per la seconda volta al primo turno, sottolineando come il suo successo sia andato ben oltre quello conseguito dai suoi predecessori Tomislav Nikolic e Boris Tadic, che al primo turno ottennero rispettivamente circa 950 mila e 850 mila voti. Vucic ha ringraziato anche i serbi del Kosovo e quelli della Republika Srpska, che hanno votato per lui al 90%.
Il presidente ha detto che la Serbia intende mantenere buoni rapporti in molti settori con la Federazione russa, ma che proseguirà nella sua politica di neutralità militare. "Dobbiamo vedere cosa fare per ciò che concerne il petrolio, vi saranno colloqui sul gas. Continueremo ad affrontare tali problemi, ma quello che è importante per gli europei, per i russi e per gli americani è che proseguiremo nella politica di neutralità militare e non aderiremo ad alcuna alleanza militare", ha detto Vucic rispondendo a una giornalista russa al termine del suo intervento in tarda serata al quartier generale del suo partito Sns per commentare i risultati della giornata elettorale. E ha aggiunto di poter garantire che nessuno in Serbia metterà mai al bando Dostojevski o Caikovski.
Nelle elezioni parlamentari di ieri, dopo lo spoglio del 91,02% delle schede da parte della commissione elettorale (Rik), si conferma la vittoria del Partito del progresso serbo (Sns, conservatore) di Vucic che ottiene il 43,45% dei voti e 122 seggi in Parlamento sul totale di 250. Al secondo posto ma lontanissimo il cartello di opposizione 'Uniti per la vittoria della Serbia' con il 13,07% e 36 seggi, seguito dal Partito socialista serbo (Sps) del capo del Parlamento ed ex ministro degli Esteri Ivica Dacic che ottiene l'11,68% e 32 seggi. Tra le formazioni in rappresentanza delle minoranze l'Unione degli ungheresi di Voivodina, con la quale Vucic ha confermato l'alleanza, ottiene l'1,71%.
Nelle presidenziali, dopo lo spoglio del 90,71% delle schede da parte della commissione elettorale (Rik), si conferma la larga vittoria già al primo turno di Vucic con il 59,55%. Al secondo posto, molto distanziato, Zdravko Ponos, candidato dell' 'Opposizione unita', con il 17,53%, seguito da Milos Jovanovic della coalizione Nada (Speranza per la Serbia) che ottiene il 5,82%.
Il partito di Vucic si è affermato anche nelle amministrative svoltesi nella capitale Belgrado. Secondo il Centro per le elezioni libere e la democrazia (CeSID), sulla base dell'elaborazione del 79% dei dati campione in suo possesso, all'Sns sono andati 48 seggi all'Assemblea municipale, mentre il cartello dell'Opposizione unita si è aggiudicato 26 mandati.(ANSAmed).