Parlando oggi alla tv pubblica Rts, Brnabic - che è membro del partito conservatore Sns del presidente Aleksandar Vucic - ha insistito sul carattere di "continuità" che avrà il nuovo esecutivo per il quale, ha osservato, non saranno determinanti nomi e funzioni ma i risultati, proseguendo sulla strada della responsabilità fiscale e dei conti pubblici, della stabilità economica, di un ambiente favorevole agli investimenti, il che significa un costante incremento di salari e pensioni.
Si proseguirà, ha aggiunto, nel favorire grandi e importanti progetti infrastrutturali - strade, autostrade, ferrovie - con attenzione al tempo stesso alla protezione ambientale, alla digitalizzazione e ai problemi legati alle migrazioni. I tre compiti fondamentali che il nuovo governo avrà di fronte, ha detto la premier incaricata, saranno il mantenimento di pace e stabilità in Serbia e nel resto della regione, la cruciale questione del Kosovo e la crisi energetica. Il governo, ha affermato, avrà tre vicepremier - il ministro delle finanze uscente Sinisa Mali, il sindaco di Novi Sad Milos Vucevic (entrambi dell'Sns) e Ivica Dacic, leader del Partito socialista (Sps) ed ex capo del parlamento. Tutti e tre avranno incarichi ministeriali. Con ciò Brnabic ha confermato che proseguirà l'accordo di coalizione fra Sns e Sps, con la partecipazione di altre forze politiche minori tradizionalmente sostenitrici di Vucic e del suo partito.
Nessun dubbio sul voto di fiducia in parlamento, che dovrebbe risultare una formalità dal momento che ai voti dell'Sns - largo vincitore delle elezioni del 3 aprile scorso e che dispone di 120 seggi sul totale di 250 - si aggiungeranno quelli dell'Sps, che ha 31 deputati. (ANSAmed).