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Kosovo: in vigore nuove norme su documenti e targhe

Serbi hanno 2 mesi per sostituire le loro targhe. Appello Kurti

01 settembre, 12:40

(ANSAmed) - PRISTINA, 1 SET - In Kosovo sono entrate in vigore oggi le nuove norme relative ai documenti di identità e alle targhe automobilistiche per la locale popolazione serba.

Sul primo punto era stato raggiunto un accordo nei giorni scorsi fra Belgrado e Pristina, con la mediazione di Ue e Usa, per il quale serbi e kosovari possono circolare liberamente e attraversare la frontiera con le proprie carte di identità, senza dover presentare ulteriori autorizzazioni o permessi. Le autorità di Belgrado tuttavia hanno provveduto ad apporre avvisi in serbo e in inglese per sottolineare che la possibilità di utilizzare carte di identità rilasciate da Pristina senza ulteriori permessi è legata esclusivamente a ragioni pratiche per favorire la libera circolazione, e in nessun caso va interpretata come riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo da parte della Serbia.

Per quanto riguarda le targhe - un problema sul quale non è ancora stato raggiunto alcun accordo - da oggi vige l'obbligo per i serbi del Kosovo di cambiare le loro targhe rilasciate dalle autorità di Belgrado con quelle kosovare, Per fare ciò hanno due mesi di tempo fino al 31 ottobre, un periodo nel quale saranno esentati da tasse e dazi per un ammontare fino a 5 mila euro.

Il premier kosovaro, Albin Kurti, in un video postato su Facebook e in lingua serba ha ribadito l'appello ai serbi del Kosovo a procedere al cambio delle loro targhe con quelle kosovari recanti il simbolo RKS (Repubblica del Kosovo). Una norma, quest'ultima, contestata dai serbi del Kosovo e dalla dirigenza di Belgrado che non riconoscono l'indipendenza e la sovranità statale del Kosovo, considerato ancora parte integrante del territorio della Serbia. Kurti nel suo messaggio ha notato che sono quasi 402 mila le auto in circolazione in Kosovo, e che quelle che vanno convertite nella sigla RKS, relative ad automobili di serbi e rappresentanti di altre minoranze, sono solo il 2% del totale. Finora la situazione è rimasta sotto controllo e non si sono registrate proteste né incidenti, come avvenuto a fine luglio quando i serbi attuarono blocchi stradali e barricate, cosa questa che indusse Pristina, su pressione di Ue e Usa, a rinviare di un mese l'entrata in vigore della norma sulle targhe. (ANSAmed).

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