Domani è prevista la riunione ministeriale tra i rappresentanti dei paesi membri dell'Unione e degli altri paesi coinvolti nella questione siriana.
Dopo dieci anni esatti dallo scoppio delle violenze armate, la Siria si trova in un contesto di profonda frammentazione territoriale e di collasso economico, determinato dagli effetti della guerra, da quelli della crisi finanziaria nel vicino Libano, dalle sanzioni americane e dalle ripercussioni della pandemia.
In questo senso, l'Unione Europea intende sollecitare tutti gli attori coinvolti nella questione a non abbandonare al loro destino circa 20 milioni di persone tra sfollati interni, rifugiati all'estero, famiglie sempre più impoverite e senza prospettive di una vita dignitosa.
Secondo Bruxelles, l'appuntamento è un'opportunità per ribadire il sostegno dell'Unione e di tutta la cosiddetta comunità internazionale al processo di pace e ricostruzione del martoriato mediterraneo.
Oltre agli aspetti più strettamente umanitari e di emergenza, nei due giorni della conferenza si affronteranno questioni legate ai negoziati politici, mediati dall'Onu e in fase di stallo da mesi.
Parallelamente proseguiranno gli sforzi per tentare di facilitare il dialogo tra le varie anime della società civile siriana, dentro e fuori il paese. (ANSAMed).