DAMASCO - Come era scontato, il presidente siriano Bashar al-Assad è stato rieletto alla guida del Paese per altri sette anni, con il 95,1% dei voti.
L'annuncio è stato dato dal presidente del Parlamento di Damasco giovedì in tarda serata.
Il voto era stato aspramente criticato da Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Europea che avevano definito le elezioni una farsa, per l'assenza di veri candidati di opposizione e di verifiche indipendenti sul processo. Assad aveva detto che queste accuse erano "prive di valore".
I due candidati rivali, Abdallah Abdallah e Mahmud Marei, che non avevano alcun credito presso l'opposizione, né visibilità in campagna elettorale, hanno ottenuto rispettivamente l'1,5% e il 3,3% dei consensi.
Parlando in conferenza stampa, il presidente del Parlamento, Hammoud Sabbagha ha affermato che 14,2 milioni di cittadini siriani hanno votato, sui 18,1 milioni che ne avevano diritto, ovvero il 76,64%.
Bashar al-Assad è al potere dal 2000, quando prese il posto di suo padre Hafez.
"Il capo di stato in carica Bashar al Assad ha ottenuto una vittoria schiacciante, con il sostegno del 95,1% degli elettori che hanno partecipato al voto". Così il ministero degli Esteri russo in una nota pubblicata sul sito. "A questo proposito, consideriamo le dichiarazioni fatte da alcune capitali occidentali sull'illegittimità delle elezioni, rese ancor prima del loro svolgimento, come un elemento di rude pressione politica su Damasco e un ulteriore tentativo di interferire negli affari interni della Siria, con l'obiettivo di destabilizzarla", dichiara ancora Mosca.
Il Consiglio dell'Ue giovedì ha prorogato oggi le misure restrittive dell'Unione europea nei confronti del regime siriano per un ulteriore anno, fino al primo giugno 2022, alla luce della "continua repressione della popolazione civile".